Paternò, partiti e associazioni chiedono la revisione del Prg: “Niente escamotage con la modifica delle norme”

Paternò, partiti e associazioni chiedono la revisione del Prg: “Niente escamotage con la modifica delle norme”

No agli escamotage finalizzate alla non revisione del Piano regolatore generale e ritiro della delibera sulla modifica alle n.t.a. del vigente Prg, attualmente in discussione alla Commissione urbanistica del Consiglio comunale.

E’ quanto chiedono in una nota congiunta dieci tra partiti e associazioni di Paternò.

A firmare questa sorta di appello alla revisione del Piano regolatore generale è un cartello trasversale formato da Alleanza per Paternò,  Articolo 1, Città Futura, Comitato civico La Città, Democratici per Paternò, Diventerà Bellissima, Forza Italia, Movimento 5 Stelle, Muoviti Paternò e Paternò al Centro.

I firmatari della nota condividono il parere dei tecnici e delle associazioni che hanno individuato incongruenze diffuse e la mancanza di una visione complessiva di sviluppo che tuteli gli interessi collettivi e privati. Concordano, inoltre, sulla necessità di revisionare il Prg, ormai scaduto da dodici anni, che costituisce l’unico strumento per governare le trasformazioni della città e del territorio.

“La nostra città – si legge nella nota – non può accettare ulteriori escamotage per non adempiere alle normative che impongono la revisione del Prg, con scuse sempre più imbarazzanti, frutto di fantasie tecnico-politiche. Non si può andare avanti con piccole modifiche – parziali e puntuali – invece di costruire un programma complessivo, che punti a ricucire le periferie, valorizzare i siti di pregio e riavviare le aree artigianali e industriali, puntando sul rafforzamento del sistema della mobilità pubblica e in particolare modo sulla metropolitana.

“Oggi – continua il documento – si devono mettere le basi per garantire alle future generazioni le opportunità che offre il nostro territorio, in particolare le risorse ambientali, cultuali e agricole. Servono strumenti di governo territoriale più trasparenti e accessibili a tutti, per uscire dalle discrezionalità che hanno caratterizzato questi ultimi decenni. Serve una nuova visione di città che dia centralità al consumo ero del suolo come impone l’Italia e la Regione Siciliana”.

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