Covid, nuovo Dpcm prevede 3 zone in Italia: coprifuoco alle 22. A rischio chiusura non c’è la Sicilia

Covid, nuovo Dpcm prevede 3 zone in Italia: coprifuoco alle 22. A rischio chiusura non c’è la Sicilia

La prima riunione tra il premier Conte e i capi delegazione è durata circa sette ore.

Messo a punto il Dpcm, ora il provvedimento e’ sottoposto al parere delle regioni che, dopo la riunione con il governo, ora si stanno confrontando. Arriva il nuovo provvedimento per limitare il diffondersi del contagio da coronavirus.

Oggi il bollettino recita: 28.244 casi e 353 morti. Da qui la necessita’ di dividere l’Italia secondo tre zone.

IN ITALIA TRE ZONE

Nelle regioni rosse sara’ vietato lo spostamento e anche la mobilita’ interna. Prevista poi la chiusura di bar, ristoranti, centri estetisti, barbieri e parrucchieri.

E’ vietato “ogni spostamento in entrata e in uscita dai territori”, salvo che per “gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessita’ ovvero per motivi di salute”, inoltre “e’ vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione”.

In queste zone l’attivita’ motoria sara’ possibile “in prossimita’ della propria abitazione” ed e’ prevista la didattica a distanza dopo la prima media. L’ordinanza del ministro della Salute che verra’ firmata con la regione interessata prevede un periodo di applicazione di 15 giorni e un monitoraggio continuo dei parametri. A livello nazionale verra’ introdotto il ‘coprifuoco’ alle 22.

L’ala rigorista puntava per le chiusure alle 20, si e’ cercato di mediare per le 21, alla fine ha prevalso la linea del presidente del Consiglio Conte, con la sponda del capo delegazione di Iv Bellanova.

“Dalle ore 22.00 alle ore 5.00 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, da situazioni di necessita’ ovvero per motivi di salute”, si legge nel testo.

Ma la novita’ e’ che in caso di assembramenti potranno essere chiusi a qualsiasi ora o in determinate fasce orarie piazze e vie dei centri urbani. Confermata la didattica a distanza al 100% per gli studenti delle superiori, lo stop ai concorsi ad eccezione di quelli per il personale sanitario, la riduzione del trasporto pubblico al 50%, la chiusura di teatri e mostre, la serrata dei centri commerciali nel week end “ad eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, tabacchi ed edicole”.

Previsto anche lo stop dei servizi delle navi di crociera battente bandiera italiana e “nella percentuale piu’ elevata possibile” il ricorso – sia nelle aziende private che nell’amministrazione pubblica – dello smart working. Le Regioni a rischio chiusura sarebbero Lombardia, Piemonte, Trentino-Alto Adige, Calabria e Valle d’Aosta. E’ ‘lo scenario 4′ a far scattare l’automatismo.

Anche nelle “zone arancioni” che vengono indicate da uno “scenario di tipo 3” saranno vietati gli spostamenti in entrata e in uscita ma ci si potra’ spostare dal proprio domicilio.

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