Si chiama Efebo Sicily ed è il primo sigaro al mondo prodotto con foglie di tabacco siciliano.
Lo produce un imprenditore sorrentino, Lorenzo Zurino, innamorato pazzo della nostra terra.
Terminati gli studi, Zurino vola negli Stati Uniti dove fonda la società “The One Company”, oggi leader in Italia nel commercio con l’estero di food made in italy ( rappresenta 3,3 miliardi di fatturato italiano nel mondo).
È presidente del Forum Italiano dell’Export, membro del comitato scientifico del master in Export della ‘John Cabot University’ e consulente della Bper Banca, quinto gruppo bancario italiano. Nel 2019 è stato premiato dalla National Italian American Foundation come “Giovane imprenditore dell’anno”.
Il Corriere Etneo lo ha intervistato.
Dottor Zurino, come nasce Efebo Sicily?
È il sogno di un fumatore di sigari iscritto al Canergie Hall di Davidoff a Manhattan da 15 anni che una volta in vacanza in Sicilia, e per l’esattezza a Marsala, incontra il primo produttore di tabacco siciliano. Genio e passione che si sposano e che non possono rinunciare ad un percorso insieme.
Il ‘claim’ del nostro sigaro Efebo è ‘Passione e Devozione’. Ci sta tutto.
Quali sono le caratteristiche che rendono i vostri sigari unici al mondo?
Partiamo da un assunto: siamo i primi coltivatori di tabacco in Sicilia, quindi i primi produttori di sigaro caraibico con tabacco italiano al mondo. Dopo 150 anni, grazie all’intuito del dott. Marino, mio amico e socio, abbiamo ripreso una antica e nobile coltura. Le nostre piantagioni si trovano a Bagheria, dove la terra rossa, il mare, il sole e la salsedine donano alle nostre foglie un aroma particolarmente intenso e profumato e un gusto unico.
Per i vostri sigari utilizzerete solo tabacco prodotto in Italia?
No, non è possibile a nostro avviso. Riteniamo la sola foglia di Bagheria, quindi siciliana troppo forte e densa di nicotina, e fortemente piccante, per poterla utilizzare da sola, quindi la “tagliamo” con tabacco nicaraguense per renderla più morbida, più gentile, più dolce.
Perché ha deciso di scommettere sulla Sicilia?
Sono innamorato pazzo della vostra Terra, scherzo sempre con i miei amici, dicendo che in una precedente vita avrò certamente vissuto in Sicilia. Sono un appassionato di storia ed arte, e Marsala è la città che mi ha rubato il cuore. Ma amo tutta la Sicilia, tutte le sue genti, tutte le sue caratteristiche, una fra tutte: il cuore grande dei siciliani.
È assai coraggioso entrare in un mercato dove il Sigaro Toscano ha una visibilità notevole e dove altre piccole aziende garantiscono prodotti di qualità. Come pensate di inserirvi in questa nicchia affollata?
Qualità, qualità, qualità. La mia azienda capogruppo si occupa di commercio di Made in Italy da 105 anni, sono la 4° generazione di mercanti di qualità, di genio, di bellezza, di equilibrio ed eleganza. Ecco, non poco per rendere il nostro prodotto vincente, voglio solo continuare a farlo. Chicago eNew York hanno già apprezzato i nostri sigari e presto approderanno in Florida.
Quali potenzialità hanno le aziende siciliane nell’ottica dell’internazionalizzazione?
Sono una ‘potenza’. La Sicilia ha tutto, e non lo dico per ripetere un luogo comune che avrete letto e sentito centinaia di migliaia di volte. Avete, cibo, avete genio, avete volontà, avete bellezza e storia e certamente qualità. Avete solo bisogno di organizzazione, va formato ed organizzato il tutto con un piano strategico di esportazione concreto e strutturato.
Quali sono le realtà imprenditoriali siciliane che si sono affacciate con successo sulla finestra del mondo?
Beh, ne potrei citare tantissimi che conosco, che seguo in Usa dove oramai lavoro da 17 anni, ma mi lasci dire una su tutte: Efebo Sicily!
Esiste un “brand Sicilia” riconosciuto nel mondo o siamo noi siciliani a pensare che tutto ciò che produce la terra di Trinacria sia meritevole del premio Oscar?
È una domanda molto pertinente. Molte volte noi italiani, e non solo i siciliani, diamo per scontato che produciamo prodotti di qualità. Non è detto però che questo venga percepito dal nostro ‘compratore potenziale’. La Sicilia, così come l’Italia produce sia prodotti di qualità che prodotti scadenti.
È il mercato che decide, premia e accresce reputazione e ingegno.
A novembre doveva iniziare il suo corso di “Commercio internazionale” presso il dipartimento di Economia e Impresa dell’Università degli studi di Catania. Cosa si aspetta da questa nuova avventura nel capoluogo etneo?
Purtroppo il Covid non ha reso possibile l’inizio delle lezioni ma con la direttrice del Corso, prof.ssa Longo, sono in costante contatto speranzoso che con l’arrivo dei vaccini possa condividere con i ragazzi dell’Università di Catania che decideranno di ascoltarmi, la mie esperienza, le mie competenze e se vuole anche i miei sogni. Ognuno di noi ha l’obbligo di averli e coltivarli.