TV, l’avvocato di Berlusconi: “Servizio deviato la puntata di Report. Li portiamo in tribunale”

TV, l’avvocato di Berlusconi: “Servizio deviato la puntata di Report. Li portiamo in tribunale”

“Servizio deviato. Ecco come si potrebbe classificare la puntata di Report del 4 gennaio.

La docufiction andata in onda su RaiTre a sostegno delle tesi dell’accusa nel processo d’appello ‘Trattativa’: un servizio deviato da opinioni di parte e tesi bizzarre (su tutte la moltiplicazione delle agende rosse di Borsellino) sostenute da un testimone contestato e controverso quale Salvatore Baiardo”.

E’ quanto si legge sul Riformista che, nell’introdurre l’intervista all’avvocato Franco Coppi, riporta una nota scritta insieme al collega Nicolò Ghedini, con il quale tutela il leader di Forza Italia: “Nel corso della trasmissione Report – scrivono gli avvocati – sono state riportate come se fossero acclarate e veritiere affermazioni e indicazioni destituite di ogni fondamento e in molti casi palesemente inverosimili riguardanti il presidente Berlusconi”.

I due legali hanno stilato una nota in cui parlano di una trasmissione “con tesi preconfezionate mosse da evidente pregiudizio senza alcun contraddittorio e palesemente diffamatorie. Ci si riserva, quindi, ogni iniziativa giudiziaria del caso”.

La puntata è stata oltretutto seguitissima, avendo raccolto davanti al video 2.957.000 spettatori, share dell’11,5%. “Partendo dal principio della libertà di manifestazione del pensiero – spiega l’avvocato Coppi – ognuno su un tema che può essere di interesse generale, com’è tutto quello che riguarda Berlusconi, può dire quel che vuole. Poi però c’è il rovescio della medaglia: ciascuno si assume la responsabilità di quel che dice”.

“Mi sono fatto l’opinione che una cosa è vincere in aula di tribunale e un’altra è vincere sull’opinione pubblica. Alla vulgata ci dobbiamo quasi abituare, anche chi di noi conosce la verità delle carte – dice ancora l’avvocato – Fantascienza – aggiunge riferendosi alla super cupola fatta di servizi segreti e politica – Una cosa impossibile ma che ha una narrazione avvincente. Sono cose talmente contrarie all’idea stessa di Stato che chi le concepisce dimostra di non avere alcuna fiducia nell’ordinamento democratico, nella politica e, appunto, nello Stato stesso.

Non capisco come avrebbe potuto reggersi in piedi uno Stato basato sulla commistione tra poteri deviati e grande criminalità organizzata.

Ma basterebbe un po’ di buon senso per fermarsi un po’ prima”.

“Il buonsenso è merce rara, il sensazionalismo vende di più. E poi il buonsenso dovrebbe essere unito alla buona fede, all’approfondimento delle cose perché altrimenti io mi metto a disquisire dell’esistenza di Dio” continua Coppi, secondo il quale è ormai difficile “riparare” il danno: “Questa puntata riequilibratrice chi la fa – chiede – chi la conduce, con quali contributi? Si sta celebrando il processo di appello, l’informazione dovrebbe seguire la giustizia, non precederla o incoraggiare questa o quella conclusione.

Alla fine tutto si risolve con i risarcimenti economici, e eventualmente con le sospensioni delle attività. Ormai dal punto di vista del processo mediatico si è diffusa una prassi per la quale i magistrati intervengono in tv quando vogliono, ma non mi scandalizzo più di tanto.

Anche perché da parte dei magistrati si presume possano dire quello che credono purché sia in buona fede. Ecco, glielo voglio concedere, possiamo sbagliare tutti. L’importante è essere in buona fede”.

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