Paternò, i 27 mln di debiti del Comune. La difesa di Mannino: “Fattori accumulati nei decenni precedenti”

Paternò, i 27 mln di debiti del Comune. La difesa di Mannino: “Fattori accumulati nei decenni precedenti”

Il vice sindaco di Paternò, l’assessore Ezio Mannino con delega al Bilancio interviene sulla vicenda che riguarda il conto consuntivo del 2019 con un disavanzo di circa 27 milioni di euro, emergenza debitoria che ha provocato aspri contrasti tra amministrazione e opposizione.

Mannino: “Il segno negativo nel risultato di amministrazione per il bilancio del Comune di Paternò, nonostante un esercizio 2019 che in valore assoluto viene chiuso positivamente, è dettato da una sommatoria di fattori accumulatisi nei decenni precedenti e di certo non imputabili alla gestione finanziaria e contabile attuale; fattori che hanno inciso in maniera negativa sul Bilancio dell’Ente. Primo tra tutti il rapporto debito-credito con la società Ato Simeto Ambiente, ormai in liquidazione, alla quale fino alla scorsa amministrazione – ha proseguito Mannino – sono state concesse delle anticipazioni di cassa che hanno raggiunto un valore di circa 22 milioni di euro. Sono di certo le anticipazioni concesse ad Ato Simeto Ambiente, necessarie per sopperire al mancato pagamento della tariffa fino all’anno 2012, che hanno prodotto un ammontare di residuo attivo di tale entità”.

Mannino specifica che i residui attivi sono dei crediti che l’ente comunale vanterebbe nei confronti di soggetti terzi, ma che andrebbero cancellati dalle potenziali entrate se la esigibilità diviene dubbia.

Mannino inoltre attacca l’amministrazione Mangano:

“Il legislatore nazionale diede ai Comuni la possibilità di cancellare i residui attivi dagli accertamenti in entrata del Bilancio e di spalmare l’entità economica in trent’anni di esercizio finanziario: opportunità che l’allora amministrazione non solo non ritenne opportuno cogliere ma omise la presenza di tali somme da cancellare nel Bilancio, imputando le stesse impropriamente nelle partite di giro dello stesso Bilancio. Il dado ormai è tratto, gli errori consumati e questa amministrazione si trova ad intervenire a salvaguardia dell’equilibrio finanziario del Comune. Con grande responsabilità e prudenza analitica abbiamo lavorato per sanare i conti dell’Ente e al sol fine di evitare il dissesto, accertare il disavanzo proveniente dagli Esercizi passati, per predisporre un piano di equilibrio sostenibile che ci permetta di evitare la peggiore delle manovre finanziarie che rappresenterebbero il default economico, con le gravi conseguenze sulla vita del Comune e sui crediti dei fornitori”.

Il vice sindaco nella lunga nota stampa lancia un sasso contro l’opposizione evidenziando che l’amministrazione di Nino Naso ha avuto il coraggio di analizzare “con trasparenza e onestà intellettuale lo stato di salute economica del Comune.

Onestà che purtroppo non possiamo riconoscere, ad oggi, a quanti tentano di cavalcare la non conoscenza della materia da parte di molti concittadini, l’ignoranza e il qualunquismo politico ed istituzionale sostenendo falsamente che il disavanzo è stato frutto dei risultati di bilancio dell’attuale amministrazione. Niente di più falso. Costoro mentono sapendo di mentire, almeno ci si augura, perché altrimenti sarebbe grave non riuscire a distinguere e discernere la differenza tra un disavanzo creato nel 2012 e un avanzo positivo ottenuto dall’amministrazione guidata dal sindaco Nino Naso”.

I consiglieri Agata Marzola Alfredo Sciacca, Martina Ardizzone, Marco Gresta, Claudia Flammia, Anthony Distefano e Giuseppe Lo Presti, hanno denunciato – nei giorni scorsi – di un buco nelle casse comunali provocato in meno di 4 anni dall’amministrazione Naso.

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