Paternò, 8 movimenti replicano all’ass. Chirieleison su casa-famiglia ‘Sogni d’oro’: “Restano perplessità”

Paternò, 8 movimenti replicano all’ass. Chirieleison su casa-famiglia ‘Sogni d’oro’: “Restano perplessità”

Anche le otto sigle di movimenti cittadini replicano alla precisazione-rettifica dell’assessore ai Servizi sociali Chirieleison pubblicata ieri dal Corriere Etneo e relativa al presunto conflitto di interessi della casa famiglia ‘Sogni d’oro’.

In un comunicato firmato da Alleanza per Paternò, Movimento 5 stelle, Diventerà Bellissima, Agire, Articolo 1, Verdi,
 Città Futura, Muoviti Paternò, si ribadisce la richiesta all’assessore di chiarire la propria posizione sulla vicenda.

Ecco il testo della nota:

Non senza stupore abbiamo letto il comunicato dell’assessore ai servizi sociali che, replicando a legittime richieste poste, non solo non risponde, ma addirittura chiede di rettificare. Non capiamo cosa si debba rettificare.
Avevamo e continuiamo a chiedere all’assessore chiarezza rispetto alla posizione ricoperta. Infatti, non solo l’assessore non ha chiarito la sua posizione ma ha reso dichiarazioni che suscitano in noi ulteriori domande. Fermo restando, così come detto in precedenza, che non poniamo dubbi in merito alla liceità degli atti, vogliamo soffermarci su alcuni elementi che lo stesso assessore ha evidenziato.
Il primo è relativo alla creazione dell’albo. Ci chiediamo, e chiediamo all’assessore, quale sia l’utilità dello stesso se, a suo dire, detta iscrizione non comporta alcun tipo di rapporto tra struttura privata ed enti pubblici.
Inoltre l’assessore ha sottolineato più volte, che molte strutture presenti sul territorio e che svolgono la medesima funzione di quella della figlia, non hanno i requisiti richiesti dalla legge. A svolgere tali controlli sono gli uffici comunali, oltre all’Asp che li svolge sempre su segnalazione dell’Ente pubblico.
Fermo restando la nostra assoluta certezza, in merito alla trasparenza e regolarità dei controlli, pare chiaro a chiunque che avere un assessore al ramo, che contemporaneamente risulta essere controllore e controllato, lascia perplessi.
Da qui nasceva e rimane tuttora valida la nostra richiesta di chiarezza sul possibile conflitto d’interessi dell’assessore.
Ovviamente, il problema che poniamo è prettamente di natura politica. Nessuno di noi pone o ha mai posto questioni di natura personale. Sia il tono che le risposte dell’assessore, indicano precisamente che, come sempre, non ci sia l’intenzione di rispondere a ciò che viene correttamente espresso in lingua italiana ma che ci sia solo il chiaro intento di farsi ragione alzando i toni e dispensando minacce.
Dispiace infatti che, come sempre, le risposte che arrivano abbiano un tono quasi intimidatorio, che non giova al sano dibattito democratico. Ma è bene che l’amministrazione capisca, ancora una volta, che le minacce di querele e di azioni legali o qualsiasi altra forma di ricatto, non solo non intimoriscono nessuno, ma al contrario rafforzano in ognuno di noi e nei cittadini la pretesa di chiarezza su come si conduce ogni singola azione amministrativa.

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