S.M. di Licodia, un’altra vittima da Covid: oggi il sindaco chiede la ‘zona rossa’

S.M. di Licodia, un’altra vittima da Covid: oggi il sindaco chiede la ‘zona rossa’

Riunione del Coc (centro operativo comunale) ieri pomeriggio al comune di Santa Maria di Licodia con l’obiettivo di coordinare le azioni da intraprendere per fronteggiare la diffusione della pandemia.

Il sindaco Salvatore Mastroianni ha annunciato per oggi l’invio di una richiesta ufficiale al governatore Nello Musumeci per l’istituzione della zona rossa.

Allo stato attuale sono 102 i positivi in città, 45 in isolamento fiduciario e 5 in ospedale. C’è, purtroppo, una vittima da registrare: si tratta di un uomo di 72 anni, è la decima vittima dall’inizio della pandemia.

“Alla famiglia Frisenna, l’amministrazione porge le più sentite condoglianze, esprimendo massima vicinanza- ha detto il sindaco Mastroianni- E’ stato istituito il Coc, con compiti di coordinamento tra istituzioni ed associazioni di volontariato e costante monitoraggio della curva epidemiologica. Nelle prossime ore sarà inoltrata alla regione la richiesta di zona rossa per il nostro territorio. Nel frattempo è necessario comportarsi come se già lo fossimo, riducendo al minimo indispensabile gli spostamenti ed evitando in maniera categorica gli assembramenti”.

Sempre da oggi a Santa Maria di Licodia le scuole di ogni ordine e grado resteranno chiuse, come disposta dall’ordinanza di Musumeci, fino al prossimo 27 marzo.

A Ragalna sono 3 i positivi attuali e due in isolamento.

“Si tratta di dati che ci devono fare sentire orgogliosi di appartenere a questa comunità, soprattutto se ci guardiamo attorno: nelle immediate vicinanze si paventano addirittura paesi pronti ad entrare in zona rossa – scrive il sindaco Salvo Chisari – questi dati non devono però spingerci all’euforia poiché il pericolo è sempre in agguato e molto più vicino di quanto pensiamo. Invito tutti coloro che già lo fanno, quindi, a mantenere i comportamenti virtuosi fino adesso adottati”.

Infine un appello di Chisari agli irriducibili della “movida” di attenersi alle regole e di non mettere in “difficoltà i gestori di bar e chioschi, i quali devono combattere fra il legittimo desiderio di lavorare e il rischio di pagare qualche multa salata, oltre a vedersi chiudere il locale: tali locali devono chiudere alle 18 e non possono servire nulla al loro interno”.

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