Covid, domani vaccinazione in centinaia di parrocchie siciliane: a cittadini tra i 69 e 79 anni

Covid, domani vaccinazione in centinaia di parrocchie siciliane: a cittadini tra i 69 e 79 anni

Domani, Sabato santo, è anche giornata di vaccinazioni in alcune centinaia di parrocchie in Sicilia.

Una “giornata straordinaria anti-Covid” frutto dell’accordo tra la Conferenza episcopale siciliana e l’assessorato alla Salute che prevede l’utilizzo dei locali delle parrocchie delle diocesi siciliane come “punto vaccinale di popolazione”. Coinvolte 500 parrocchie – molte, ma non tutte hanno raggiunto il numero minimo di adesioni – e le persone in buona salute nella fascia d’età compresa tra i 69 e 79 anni. Il vaccino somministrato sarà l’AstraZeneca.

L’attività vaccinale avrà inizio in tutte le parrocchie alle ore 8 per concludersi alle ore 18 circa. Per agevolare l’iter, le parrocchie forniranno le schede sul consenso informato e le consegneranno agli interessati al momento della prenotazione per compilarle a tempo debito. Nel contempo riceveranno un orario preciso in cui presentarsi per ricevere il vaccino.

Una volta in parrocchia, per consentire una riduzione dei tempi di vaccinazione, a chi dovrà fare il vaccino rimarrà da fare soltanto il colloquio col medico e la compilazione della scheda anamnestica. Nel protocollo è inclusa la dichiarazione di esonero della parrocchia da ogni forma di responsabilità in caso di conseguenze direttamente riconducibili agli effetti sanitari della somministrazione del vaccino.

Afferma l’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina, presidente della Conferenza episcopale siciliana: “Per noi Pastori delle Chiese di Sicilia la Giornata straordinaria di vaccinazioni nelle parrocchie proposta dalle autorità regionali vuole essere un messaggio di speranza che intendiamo inviare alla vigilia della Pasqua. E, al tempo stesso, occasione di prossimità e di solidarietà verso le persone più fragili. Infatti, questo gesto raggiunge, in particolare, gli anziani e chi vive nelle periferie della nostra terra, a cominciare dei piccoli paesi, dove coloro che devono fare la profilassi sono costretti a spostarsi per decine di chilometri”. L’intesa prevede che si valuti l’opportunità di proseguire l’iniziativa.

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