Open Arms, Salvini rinviato a giudizio per il sequestro dei migranti: il 15 settembre il processo a Palermo

Open Arms, Salvini rinviato a giudizio per il sequestro dei migranti: il 15 settembre il processo a Palermo

Un processo “politico” che si appresta ad affrontare a “testa alta” con “sopportazione cristiana”.

Così Matteo Salvini reagisce al rinvio a giudizio del Tribunale di Palermo. L’ex ministro dell’Interno è accusato del sequestro dei migranti a bordo della Open Arms per lo stop allo sbarco, nell’agosto del 2019, quando era ministro dell’Interno.

“Mi spiace solo per il tempo che toglierò ai miei figli”, aggiunge il segretario leghista, che subito dopo attacca i giudici. “Quel che si è deciso in quest’aula ha un sapore politico piu’ che giudiziario”, sostiene incontrando i giornalisti con al fianco il suo avvocato, Giulia Bongiorno.

Nella Lega si cerca di attutire un ‘colpo’ che comunque era atteso. “Non vado a casa preoccupato, se avessi qualcosa da temere sarei preoccupato ma ho esercitato il diritto/dovere della difesa della patria, articolo 52 della Costituzione”, scandisce il capo del partito di via Bellerio. “Fortunatamente i giudici non decidono chi vince le elezioni e chi guida i partiti”, continua. Per Salvini la differenza di parere mostrata dai giudici di Catania e di Palermo – per due casi a suo giudizio del tutto simili, con il gup Nunzio Sarpietro che ha chiesto il non luogo a procedere per il caso Gregoretti – dimostra l’urgenza dell’avvio di una “riforma della giustizia”.

Il segretario leghista annuncia che al processo potrebbe chiedere la testimonianza di Luca Palamara. E torna ad attaccare Enrico Letta per il suo incontro con Oscar Camps, fondatore dell’ong Open Arms. Dal segretario del Pd non si aspetta solidarietà, dice; lui “l’ha già espressa – aggiunge -: mettendosi la felpa degli stranieri” di Open arms.

Nella maggioranza di governo, Pd e M5s scelgono il silenzio davanti alla notizia di rinvio a giudizio di Salvini. Tra i dem non si segnalano commenti mentre nei 5 stelle l’unico a parlare è il presidente della commissione Giustizia della Camera Mario Perantoni, il quale tiene a sottolineare che le basi per la riforma della giustizia sono già state avviate ma riguardano il giusto processo (“Nessuno pensi di riformare i giudici, la loro autonomia e indipendenza a garanzia dell’uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge”).

Massima solidarietà, invece, dagli alleati di Forza Italia e Fratelli d’Italia. “E’ scioccante che venga mandato a processo chi da ministro dell’Interno ha fatto solo quello che il suo mandato gli imponeva di fare: difendere i confini della Nazione e combattere l’immigrazione clandestina di massa. A Matteo il mio abbraccio sincero”, dice la presidente di FdI Giorgia Meloni. “Perché solo Matteo Salvini è stato rinviato a giudizio per la vicenda Open Arms visto che si è trattato di una decisione condivisa da più ministri del governo Conte I?”, si chiede il coordinatore nazionale di FI, Antonio Tajani.

“Per noi la legge deve essere uguale per tutti e non soggetta a interpretazioni politiche. Siamo solidali con Matteo Salvini”, aggiunge.

Diffusa la solidarietà del popolo leghista, mentre su Twitter, l’hashtag ‘io sto con Salvini’ è top trend italiano.

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