Covid, l’Italia quasi tutta gialla (ma la Sicilia no): ecco cosa è consentito fare

Covid, l’Italia quasi tutta gialla (ma la Sicilia no): ecco cosa è consentito fare

A eccezione delle Regioni ancora ‘arancioni’ – Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta – e dell’unica ‘rossa’ – la Sardegna – dove restano le restrizioni e continuano quindi le chiusure, il resto del Paese quindi riapre e riparte.

Cosa è consentito fare? Nelle Regioni gialle sono sempre permessi gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori, ma fino al 15 giugno è possibile un solo spostamento una volta al giorno verso un’abitazione privata, in un massimo di 4 persone oltre ai minorenni (fino a 18 anni) sui quali si esercita la responsabilità genitoriale. Da oggi via libera a ristoranti bar, pub, gelaterie, pasticcerie “con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena” nel rispetto degli orari del coprifuoco – dalle 22 alle 5 – e dei protocolli di sicurezza: la circolare del Viminale emanata sabato ribadisce che il rientro a casa deve avvenire entro le 22 e prevede maggiori controlli proprio nei locali, per il rispetto delle norme anti Covid, e nelle zone della movida per evitare assembramenti. Nei ristoranti si potra’ mangiare al chiuso (anche se solo a pranzo) dal 1 giugno, non prima.

Riaprono anche i musei ed è possibile, dopo mesi di chiusure, assistere a spettacoli in sale teatrali, da concerto, cinema, live club e in altri locali o spazi anche all’aperto:

obbligatoria la prenotazione dei posti a sedere e il rispetto di un metro di distanza tra gli spettatori (a eccezione dei conviventi). La capienza non può essere comunque superiore al 50% di quella massima autorizzata e non possono esserci più di mille spettatori all’aperto e 500 al chiuso.

Altra novità sul fronte dello sport: da oggi si può tornare a praticare tutte le discipline all’aperto, anche di squadra e di contatto, ma senza poter utilizzare gli spogliatoi. Per la riapertura delle piscine, all’aperto, però bisognerà aspettare il 15 maggio mentre per le palestre il 1 giugno. Tutte le misure sono previste dal 26 aprile fino al 31 luglio.

A eccezione delle Regioni ancora ‘arancioni’ – Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Valle d’Aosta – e dell’unica ‘rossa’ – la Sardegna – dove restano le restrizioni e continuano quindi le chiusure, il resto del Paese quindi riapre e riparte.

Cosa è consentito fare? Nelle Regioni gialle sono sempre permessi gli spostamenti in entrata e in uscita dai territori, ma fino al 15 giugno è possibile un solo spostamento una volta al giorno verso un’abitazione privata, in un massimo di 4 persone oltre ai minorenni (fino a 18 anni) sui quali si esercita la responsabilità genitoriale. Da oggi via libera a ristoranti bar, pub, gelaterie, pasticcerie “con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena” nel rispetto degli orari del coprifuoco – dalle 22 alle 5 – e dei protocolli di sicurezza: la circolare del Viminale emanata sabato ribadisce che il rientro a casa deve avvenire entro le 22 e prevede maggiori controlli proprio nei locali, per il rispetto delle norme anti Covid, e nelle zone della movida per evitare assembramenti. Nei ristoranti si potrà mangiare al chiuso (anche se solo a pranzo) dal 1 giugno, non prima.

Riaprono anche i musei ed è possibile, dopo mesi di chiusure, assistere a spettacoli in sale teatrali, da concerto, cinema, live club e in altri locali o spazi anche all’aperto:

obbligatoria la prenotazione dei posti a sedere e il rispetto di un metro di distanza tra gli spettatori (a eccezione dei conviventi). La capienza non può essere comunque superiore al 50% di quella massima autorizzata e non possono esserci più di mille spettatori all’aperto e 500 al chiuso.

Altra novità sul fronte dello sport: da oggi si può tornare a praticare tutte le discipline all’aperto, anche di squadra e di contatto, ma senza poter utilizzare gli spogliatoi. Per la riapertura delle piscine, all’aperto, però bisognerà aspettare il 15 maggio mentre per le palestre il 1 giugno. Tutte le misure sono previste dal 26 aprile fino al 31 luglio.

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1 Comment

  1. Sicilia arancione e meno male che il Presidente della Regione ha imposto a tutti quelli che entrano in Sicilia la registrazione in un sito dedicato con obbligo del tampone rapido… da quando Razza si è dimesso i contagi giornalieri sono più di 1000

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