Libri, in ‘Io sono Giorgia’ il racconto della leader di Fratelli d’Italia: “Ho raccolto il testimone di una storia lunga 70 anni”

Libri, in ‘Io sono Giorgia’ il racconto della leader di Fratelli d’Italia: “Ho raccolto il testimone di una storia lunga 70 anni”

Quello di Giorgia Meloni, alla fine – complice anche il titolo ‘Io sono Giorgia’ – è un racconto autobiografico, in cui, la leader di Fratelli d’Italia, trova la forza delle idee e della passione per mettere, almeno per un po’, da parte il carattere schivo, rivivendo tutte le sue emozioni, nella consapevolezza di un cammino politico ormai di primissimo piano.

“Arrivo nel mio nuovo ufficio e mi chiudo dietro la porta – si legge a pagina 160 del volume edito da Rizzoli, nel capitolo che si intitola ‘Tutto è iniziato quando tutto stava per finire’ – . Il cuore mi batte forte, ma non sono mai stata tanto lucida come in questi istanti. Quello stesso ufficio una volta era di Gianfranco Fini e, prima di lui, di Pino Rauti e Giorgio Almirante. Rimango in silenzio, e a un tratto mi rendo conto dell’enorme responsabilità che mi sono assunta”. E’ una mattina di novembre del 2019, via della Scrofa 39. “Il portone è quello della storica sede di An e prima ancora del Msi”. Meloni, che Fdi l’ha fondata nel 2012, entra nel luogo della storia della destra ‘repubblicana’ italiana. La ‘casa’ di Giorgio Almirante, morto nell’88, quando lei era una bambina undicenne.

“Ho raccolto il testimone di una storia lunga settant’anni, mi sono caricata sulle spalle i sogni e le speranze di un popolo che si era ritrovato senza un partito, senza un leader – scrive Meloni nel libro di cui l’Adnkronos ha letto alcuni stralci – . Che aveva rischiato di smarrirsi. È come se quei milioni di persone, quelle che combattono oggi con me e quelle che non ci sono più, fossero tutte lì.

Come se mi guardassero, in silenzio, chiedendomi: ‘Ne sarai all’altezza?'”. “Davanti agli occhi – racconta la leader di Fdi – vedo un lungo film, una storia fatta di tragedie, tradimenti, desideri, vittorie, sconfitte, sogni. Un mondo intero che non ha mai smesso di credere, né di combattere. La storia di cui parlo non è solo quella di Fratelli d’Italia, è molto più antica, ed è la storia di molte più persone”. Una storia che Meloni ora si può intestare (“Sappiamo di essere staffette di una corsa lunghissima, e corriamo nella speranza che ci saranno altri a raccogliere il testimone”).

Nei sondaggi abbiamo percentuali che la destra italiana non ha mai avuto, ed è la prima volta che un leader che proviene da questo mondo è in testa alla classifica di gradimento dei capi di partito”. “Abbiamo fatto un lavoro enorme per ricostruire la nostra credibilità e guadagnarci questo spazio, perché a noi nessuno ha mai regalato niente: quando stai dalla parte che viene considerata quella sbagliata non ti puoi permettere il minimo errore”, scrive Giorgia: “Oggi possiamo dire che la destra c’è, cresce e vince” […] Eppure non è stato per nulla semplice arrivare fino a qui”.

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