Aerei, volo EasyJet in ritardo: rimborso di mille euro a famiglia catanese

Aerei, volo EasyJet in ritardo: rimborso di mille euro a famiglia catanese

Accordato un risarcimento di mille euro a una famiglia di Catania, rappresentata da ItaliaRimborso, che ha fatto causa alla compagnia aerea britannica EasyJet e ottenuto una sentenza favorevole da parte del Giudice di Pace del capoluogo etneo.

Tutto è partito da un prolungato ritardo aereo avvenuto nell’ottobre del 2019 sul volo Venezia-Catania delle ore 19:45.

La famiglia catanese composta da padre, madre e due figli minori si sono rivolti, a fronte del rifiuto della compagnia aerea di offrire il giusto indennizzo, a ItaliaRimborso e quest’ultima, appurata l’assoluta fondatezza della segnalazione, si è attivata per chiedere che fossero rispettati i diritti dei passeggeri, sulla base del Regolamento Comunitario n.261/2004 che disciplina i disservizi aerei tra cui il volo in ritardo superiore alle 3 ore.

La compagnia EasyJet ha chiesto il rigetto della domanda definendola “infondata”, specificando che il ritardo “era dovuto al verificarsi di “circostanze eccezionali”, nello specifico il ritardo dei voli precedenti, a catena, dovuti ad avverse condizioni meteo che interessavano lo scalo di Venezia”. Non di questo avviso Il Giudice di Pace che ha accolto la richiesta dei ricorrenti “La documentazione prodotta dalla compagnia aerea convenuta – scrive il Giudice di Pace di Catania – non è stata sufficiente a escludere la propria responsabilità sul ritardo del volo in questione.

Lo scalo di Venezia – prosegue il Giudice – non subiva infatti alcuna interruzione della propria attività e il ritardo era dovuto, come provato e ammesso dalla stessa compagnia, al ritardo a catena dei voli precedenti, quindi non appare sussistere alcuna esclusione di responsabilità in capo alla stessa”.

“Per principio pacifico del Regolamento CE n. 2004/261 – commenta l’avvocato D’Angelo, legale di ItaliaRimborso-– spetta al passeggero la compensazione pecuniaria quando il ritardo aereo superi le tre ore. Per le tratte inferiori o pari a 1500 km come quella in questione, la somma prevista è di 250 euro per ciascun passeggero. Sono soddisfatto del successo di questa sentenza perché chiarisce con evidenza quali sono le circostanze eccezionali e che quando, come nel caso di specie, non si verificano, i passeggeri vanno tutelati e, quindi, risarciti”.

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