Una nuova chiesa nel quartiere Spartiviale a Biancavilla.
Ieri pomeriggio si è svolta la cerimonia eucaristica di Dedicazione della nuova chiesa del Santissimo Salvatore A presiedere la cerimonia l’Arcivescovo Metropolita di Catania Monsignore Salvatore Gristina assieme ai sacerdoti biancavillesi tra cui lo stesso parroco Don Salvatore Verzì.
Nel suo commosso intervento, in cima alla lunga fila di ringraziamenti ha citato i nomi di Vera Bella e Vincenzina Battiato due parrocchiane di saldissima fede scomparse nei mesi della pandemia.
Presente anche il sindaco Antonio Bonanno. “Assieme a centinaia di concittadini, ho vissuto una giornata bellissima che resterà nella storia della nostra città – ha detto Bonanno, specificando che alla realizzazione dell’edificio sacro ha contribuito anche il comune- Attorno alla parrocchia del Santissimo Salvatore, in questi anni si è costruita una identità autentica e generosa che grazie all’impegno di Padre Salvatore Verzì ha prodotto tanti cittadini di buona volontà”.
Per realizzare la Chiesa sono stati necessari quasi un milione e mezzo di euro:
una somma che arriva dai contributi alla Chiesa cattolica e da un co-finanziamento del Comune.
I lavori si sono iniziati nell’aprile del 2018. “Nel mio discorso, alla fine della celebrazione religiosa, assieme al parroco ho ringraziato il progettista della nuova chiesa, l’ing. Maurizio Erbicella, e le maestranze che per anni hanno trovato accoglienza nella nostra città- ha proseguito Bonanno- All’Arcivescovo di Catania, Mons. Salvatore Gristina, che ha presieduto la celebrazione, ho rivolto un ringraziamento speciale e un saluto di tutta la città per l’attenzione pastorale che ha dedicato a Biancavilla nei lunghi anni del suo mandato che sta per concludersi. Ho visto una comunità gioiosa festeggiare la nuova chiesa: porto nel mio cuore questa emozione condivisa come un ricordo prezioso della mia attività amministrativa” ha concluso il sindaco biancavillese. Padre Salvatore Verzi che ha parlato di una “grande benedizione del Signore verso il suo popolo”.
