Covid, Sileri: “Ci avviciniamo alla normalità. Vaccinazione eterologa dà risultati migliori”

Covid, Sileri: “Ci avviciniamo alla normalità. Vaccinazione eterologa dà risultati migliori”

”Serve un ministero più forte, che monitori e supporti il lavoro dei territori”.

Pier Paolo Sileri si dice contrario, in un’intervista a Libero, ad accentrare la sanità togliendola alle Regioni e plaude al lavoro svolto dal generale Figliuolo sulla campagna vaccinale.

”Sono contento che sia arrivato, la rapidità della vaccinazione e il contatto diretto, il confronto continuo che ho col generale, facilita molto il lavoro”, afferma il sottosegretario alla Salute, che sulla variante Delta del virus dice che ”la situazione non mi spaventa. Gli inglesi hanno fatto un lavoro eccezionale somministrando rapidamente la prima dose e ciò ha permesso di bloccare in maniera drastica il contagio quando la loro variante stava prendendo il sopravvento. Ora devono accelerare la somministrazione dei richiami.

Quanto alla vaccinazione eterologa, è stata approvata e viene effettuata anche in altri Paesi. Sembra che dia una copertura maggiore”.

Secondo Sileri è possibile che in caso di terza dose a partire dall’autunno i vaccini dovranno essere aggiornati, ”ma non è da escludere che un vaccino si dimostri più efficace degli altri e che il richiamo venga fatto solo con quello. Penso che le case farmaceutiche stiano già lavorando a un vaccino capace di coprire tutte le varianti. Riguardo l’utilizzo o meno della mascherina all’aperto – aggiunge – già due mesi fa avevo detto che una volta vaccinato il 50% della popolazione poteva essere tolta. Quando verrà abolito l’obbligo, penso entro pochi giorni, indossiamola in caso di assembramento. Le limitazioni hanno ancora senso perché dobbiamo conoscere meglio alcune varianti. Però ci stiamo avvicinando alla normalità, perché se hai il Green Pass il rischio di diffondere il contagio all’aperto è vicino allo zero”.

Riguardo al mix vaccinale, dice Sileri parlando anche con la Stampa, ”c’è stato errore di comunicazione da parte del ministero della Salute. Dentro al ministero ci sono grandi professionalità, ma anche diverse cose che potrebbe funzionare molto meglio. Sull’indicazione della vaccinazione eterologa per gli under 60 che avevano fatto la prima dose con AstraZeneca era più sensato lasciare aperta l’opzione di fare anche la seconda dose con AstraZeneca, per chi preferisce evitare l’eterologa, che resta comunque la soluzione più sicura ed efficace. Ma il vaccino AstraZeneca continua a essere autorizzato dall’Ema sopra i 18 anni, quindi, se uno vuole fare il richiamo con quello, è giusto che possa farlo. Poi, da medico, farei delle distinzioni: sarei molto rigoroso nel consigliare Pfizer o Moderna per le donne sotto i 50 anni ed eviterei sempre di dare AstraZeneca ai giovani sotto i 30 anni. La confusione è legata al fatto che la pandemia è un’emergenza molto dinamica, in cui bisogna continuamente riadattare la campagna vaccinale alle nuove risorse scientifiche. Ma bisogna farlo con indicazioni chiare, che probabilmente non erano tali, a causa di seri problemi di comunicazione”.

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