Lavoro, Landini: “Scendiamo in piazza per rimettere al centro il lavoro. Prorogare a ottobre il blocco dei licenziamenti”

Lavoro, Landini: “Scendiamo in piazza per rimettere al centro il lavoro. Prorogare a ottobre il blocco dei licenziamenti”

“Scendiamo in piazza perché è il momento di cambiare. Se possiamo dire che si sta uscendo dalla pandemia è grazie al contributo dei lavoratori. Non è accettabile tornare alle condizioni pre pandemia: basta con la precarietà e la insicurezza sul lavoro. Le manifestazioni vogliono rimettere al centro il lavoro”.

Lo sottolinea in un’intervista al ‘Manifesto’ Maurizio Landini, segretario generale Cgil, alla vigilia delle manifestazioni di piazza contro la fine del blocco dei licenziamenti che “riguarderebbero il settore industriale e manifatturiero: stiamo parlando di lavoratori che insieme alle aziende che pagano il contributo per la cassa integrazione ordinaria. Si può fare la riforma degli ammortizzatori e per le imprese che si devono riorganizzare, si incentivino gli strumenti alternativi ai licenziamenti”. “Noi abbiamo chiesto al governo e a tutte le forze politiche di prorogare il blocco fino a fine ottobre. La riforma degli ammortizzatori – invita Landini – deve estendere le tutele a tutti i lavoratori in senso universale e deve essere fondata su un’idea mutualistica con tutte le imprese e i tutti i lavoratori che devono contribuire”.

“Noi – rivendica – con il governo abbiamo dimostrato che se coinvolti siamo capaci di risolvere i problemi. Sia con il governo Conte con i protocolli sulla sicurezza, un esempio in Europa, che hanno permesso a tutte le attività di non fermarsi – e anche con il governo Draghi con i Patti sul lavoro pubblico e la scuola fino ai miglioramenti sul decreto Semplificazioni cancellando il massimo ribasso e garantendo che nei subappalti ci sia lo stesso trattamento economico e normativo dell’impresa madre”.

“Da questo punto di vista noi – spiega Landini – stiamo rivendicando non solo il blocco dei licenziamenti ma, al governo che si appresta a implementare il Pnrr e le riforme collegate, stiamo chiedendo che si sancisca una sede di confronto preventivo e mi riferisco alle scelte di politiche industriali – su trasporti, rete unica, energie rinnovabile – senza dimenticare le pensioni”. “Queste scelte devono rispondere a una domanda: questi processi aumentano il lavoro in Italia o solo le importazioni? Con la manifestazione – conclude – rivendichiamo che gli investimenti post pandemia devono avvenire con il coinvolgimento del mondo del lavoro, su un’idea di paese fondato sulla giustizia sociale con un nuovo stato sociale in cui si investa sulla conoscenza e sulla sanità”.

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