Covid, Clementi sugli effetti dei festeggiamenti per gli Europei di calcio: “Settimana prossima avremo un primo responso”

Covid, Clementi sugli effetti dei festeggiamenti per gli Europei di calcio: "Settimana prossima avremo un primo responso"

“La settimana prossima potremo avere un primo responso sull’eventuale impatto degli assembramenti che abbiamo visto in occasione degli Europei”,

in particolare in occasione della finale e poi dei festeggiamenti per l’Italia campione d’Europa.

“Spero proprio che non si arrivi alle 30mila infezioni al giorno ipotizzate. Sono previsioni che sicuramente hanno un fondamento, ma anche in passato lo si diceva del post vittoria dell’Inter e assembramenti in piazza Duomo a Milano, e l’impatto fu per fortuna poco o niente”.

E’ la riflessione di Massimo Clementi, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell’ospedale San Raffaele di Milano e docente all’università Vita-Salute. Parlando delle folle viste per gli Europei, l’esperto commenta anche le polemiche sul corteo in bus scoperto della nazionale italiana nelle strade di Roma per festeggiare la vittoria. “Se dobbiamo paragonare il suo effetto a quello dell’assembramento che ci sarebbe stato in Piazza del Popolo con un palco, non credo ci sia grossa differenza”, dice all’Adnkronos Salute.

“Gli assembramenti ci sarebbero stati ugualmente. Per quanto riguarda l’effetto ipotizzabile di queste folle, certo va considerato che si tratta in gran parte di giovani e come sappiamo finora è stato solo il 25% a ricevere una dose del vaccino, e quindi erano in molti in quegli assembramenti privi di immunità. La settimana prossima – ribadisce – avremo un responso e capiremo se ci sarà un impatto sui contagi”. Parlando della possibilità che, continuando a circolare il virus, arrivi una variante in grado di bucare i vaccini,

Clementi osserva: “Speriamo di no. In realtà – conclude – queste varianti che circolano sono solo parzialmente nuove: in ognuna albergano mutazioni già presenti in altre e vuol dire che il virus in alcune zone del genoma può mutare, in altre no. Del resto è abbastanza intuitivo che la proteina Spike che svolge una funzione” per il patogeno “deve rispettare in qualche modo certe strutture che non possono essere cambiate. Il che fa pensare che non ci possa essere una variabilità infinita” per il virus.

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