Etna ancora in movimento protagonista questa mattina del 52esimo evento parossistico dell’anno.
Gli esperti dell’Ingv hanno appurato, attraverso rilevatori presenti al suolo e alle telecamere termiche dato che il fenomeno non era osservabile bene a distanza per la presenza di una copertura nuvolosa, che l’attività stromboliana ben presto è passata a fontana di lava che ha prodotto un’alta colonna di cenere lavica che si è alzata dal cratere di sud-est e, spinta dai venti, si è diretta verso Nord-Est.
I vulcanologi hanno segnalato il formarsi di tre flussi di materiale piroclastico che si sono staccati dalla parete orientale del cratere di sud-est e hanno percorso circa 1.5 chilometri nella desertica valle del Bove. E’ presente anche una colata lavica dal fianco orientale del cratere di Sud-Est che si dirige sempre nella valle del Bove. In particolare si è registrata la ricaduta di materiale piroclastico Piedimonte (vedi foto), Linguaglossa, Mascali, Sant’Alfio, Milo.
Pioggia di cenere è stata segnalata anche nel territorio turistico di Taormina e su un tratto dell’autostrada Catania-Messina. Personale INGV in campo riferisce che sul versante sud orientale del cratere di sud-est si è notata la presenza di una breccia, dalla quale hanno avuto origine i flussi di materiale piroclastico e dalla quale continuano ad osservarsi crolli e piccoli flussi che si dirigono in Valle del Bove raggiungendo quota 2900 circa.
L’analisi dei dati clinometrici per l’evento parossistico ha mostrato variazioni in diverse stazioni, con valori massimi cumulati (pari a circa 3 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano (ECP). I dati della rete GNSS nelle ultime ore non hanno mostrato variazioni significative. L’l’Ingv ha emesso un avviso per l’aviazione (Vona) di colore ‘rosso’, ma al momento l’aeroporto di Catania è operativo.
