Archeoclub chiede di proteggere i bene culturali dalle calamità naturali: “Non vogliamo rivivere l’esperienza di Firenze anni ‘60”

Archeoclub chiede di proteggere i bene culturali dalle calamità naturali: “Non vogliamo rivivere l’esperienza di Firenze anni ‘60”

“L’Archeoclub d’Italia crede nella necessità di realizzare un piano di protezione civile nazionale attento al patrimonio artistico e monumentale di questo Paese.

I recenti eventi di Catania evidenziano l’esigenza di avviare rapidamente un protocollo d’intesa tra Ministero della Cultura, Assessorati Regionali e il volontariato culturale per velocizzare la catalogazione e la protezione dei beni culturali e ambientali, mettendoli al riparo dalle calamità naturali. Non vogliamo rivivere l’esperienza di Firenze degli anni ’60.

Il nostro patrimonio culturale, le città, i monumenti, il territorio sono fragili e necessitano non solo di manutenzione continua e quindi risorse ad hoc ma di un vero piano complessivo per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Le questioni afferenti al rischio idrogeologico e sismico vanno affrontate a monte con investimenti mirati, l’Archeoclub d’Italia è disponibile e mette a disposizione della collettività l’impegno di tanti volontari che sono anche portatori di saperi da spendere per proteggere la nostra memoria, che rappresenta anche un settore produttivo importante per il Paese Italia. Serve un protocollo d’intesa tra la Protezione civile nazionale e l’Archeoclub d’Italia per rendere da subito operativi i tanti volontari pronti ad intervenire in casi di calamità”.

Lo ha dichiarato ai media nazionali, Francesco Finocchiaro, Direttore Dipartimento Nazionale di Architettura e Paesaggi di Archeoclub d’Italia che in queste ore è a Catania sul posto per un sopralluogo sulla situazione.

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