Nessun no vax nei miei tg”: la scelta di Mentana fa chiarezza sul giornalismo di informazione

“Nessun no vax nei mi tg”: la scelta di Mentana fa chiarezza sul giornalismo di informazione

«Mi onoro di non aver mai ospitato nel tg che dirigo nessun esponente dei no vax».

È la presa di posizione di Enrico Mentana, direttore del TgLa7, che scuote in queste ore il mondo dell’informazione e il web.

«A chi mi dice che così impongo una dittatura informativa, o una censura alle opinioni scomode – ha scritto Mentana sui suoi profili social – rispondo che adotto la stessa linea rispetto ai negazionisti dell’Olocausto, ai cospirazionisti dell’11 settembre, ai terrapiattisti, a chi non crede allo sbarco sulla luna e a chiunque sostiene posizioni controfattuali, come sono quelle di chi associa i vaccini al 5G o alla sostituzione etnica, al Grande Reset, a Soros e Gates o scempiaggini varie. Per me mettere a confronto uno scienziato e uno stregone, sul Covid come su qualsiasi altra materia che riguardi la salute collettiva, non è informazione, come allestire un faccia a faccia tra chi lotta contro la mafia e chi dice che non esiste, tra chi è per la parità tra uomo e donna e chi è contro, tra chi vuole la democrazia e chi sostiene la dittatura».

Michele Anzaldi, deputato Iv e segretario della Vigilanza, ha rilanciato chiamando in causa la Rai: «Il direttore del tg La7 Mentana rivendica di non aver mai dato spazio ai no-vax, come non invita negazionisti dell’Olocausto o cospirazionisti dell’11 settembre. Che ne pensano i direttori di Rai1, Rai2, Rai3? Che ne pensano Soldi e Fuortes? La Rai interverrà in questo dibattito?», ha commentato su Twitter.

Il monito di Mentana divide gli utenti della rete: c’è chi plaude («Bravo Mentana che mette in chiaro cosa significa giornalismo . Non bisogna per forza ospitare QUALSIASI opinione», «Ottimo #Mentana, non mi aspetterei nulla di diverso da un giornalista. Molti di coloro che si definiscono tali sono solo intrattenitori quando va bene, imbonitori nella maggioranza dei casi») e chi prende le distanze.

«Questo non è giornalismo, è informazione malata», si legge in un post di Vittorio Sgarbi, che continua: «Non si fa giornalismo avendo come criterio la cartella clinica dei cittadini. È solo discriminazione. La politica sanitaria di un Paese la decidono i governi, non giornali e televisioni. Se lo fanno, sono solo megafoni di chi governa. E il vaccino, alla data odierna, non è obbligatorio». Tra le voci critiche anche quella di Antonello Piroso, ex direttore del TgLa7: «Caro @DAGOSPIA ma il #Mentana del «non dico no solo ai #novax ma faccio lo stesso con negazionisti dell’#Olocausto e cospirazionisti dell’#11settembre» è lo stesso che a #Matrix(2006) ospitò Giulietto #Chiesa e un tizio per cui l’11/9 l’avevano fatto o la #Cia o i sionisti?».

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