Sicilia, la buccia d’arancia sostiene l’alta moda italiana: intervista a Enrica Arena, Ceo della catanese Orange Fiber

Sicilia, la buccia d’arancia sostiene l’alta moda italiana: intervista a Enrica Arena, Ceo della catanese Orange Fiber

La Sicilia è ricca di tradizione, risorse naturali e, altresì, di personalità protagoniste di un’innovazione ecosostenibile che le conferisce valore aggiunto.

La società catanese Orange Fiber.

è un’azienda italiana che partecipa a tale innovazione e produce tessuti sostenibili, ricavandoli dai sottoprodotti dell’industria di trasformazione agrumicola. Il progetto si rivela efficace anche nel contrastare le problematiche innestate in genere dalla fabbricazione, riuscendo a intervenire – tramite il riutilizzo per mezzo di un apposito sistema brevettato dall’azienda – sulla criticità dell’elevato costo di smaltimento delle tonnellate di residuo di agrumi dopo la spremitura. Un Made in Italy che opera in maniera trasparente e consapevole e vanta collaborazioni con brand come Ferragamo, H&M e E. Marinella, storico marchio di sartoria napoletana con il quale ha ideato delle cravatte realizzate con il tessuto delle arance.

Il Corriere Etneo ha intervistato Enrica Arena, catanese, Ceo di “Orange Fiber”.

La fondatrice ha trentasei anni e un ricco percorso di studi allo IULM di Milano, dove ha studiato Interpretariato e Comunicazione e Comunicazione per le Relazioni Internazionali, e all’Università Cattolica del Sacro Cuore, dove ha conseguito una laurea in Cooperazione allo Sviluppo. “L’imprenditoria sociale come motore di crescita e sviluppo”, ci racconta Enrica, “è stato il faro delle esperienze lavorative che ho maturato in seguito”. Tale passione germoglia durante gli anni che trascorre fuori dall’Italia. In Egitto, ad esempio, dove lavora come PR Specialist e Project Manager Assistant. “Orange Fiber” vede la luce nel 2014 a Catania, dal “desiderio di portare innovazione e sostenibilità all’interno del settore tessile-moda italiano partendo da una risorsa non convenzionale come gli agrumi”, spiega Enrica Arena. Nata come startup, nel 2019 si trasforma in PMI innovativa dopo una campagna di equity crowdfunding che, con l’adesione di 365 investitori, ha raccolto 650.000 euro.

Cosa significa per Orange Fiber creare modelli eco-sostenibili?

Significa fare la nostra parte per la tutela del Pianeta e assumerci la responsabilità imprenditoriale, condivisa con le altre aziende della nostra filiera, di essere trasparenti nei confronti di chi ci segue, facendo informazione e sensibilizzazione adeguata e veritiera sui materiali e i processi impiegati, affinché ognuno, attraverso le proprie scelte possa essere parte attiva del cambiamento virtuoso e addirittura ‘investitore’ ogni qual volta premia con il suo acquisto, un brand o un materiale sostenibile. Inoltre, per noi significa ripensare la filiera produttiva, dalle materie prime al fine vita, per migliorare in modo graduale ma significativo l’impatto ambientale di ogni indumento.

A quali eventi ha partecipato, finora, “Orange Fiber” e quali riconoscimenti ha ottenuto?

Il percorso con “Orange Fiber” è stato un crescendo di soddisfazioni, costellato da importanti riconoscimenti. Nel 2021 arriva la vittoria alla Vogue Yoox Challenge, lanciata da Vogue Italia e YOOX con l’obiettivo di individuare e supportare progetti per reinventare la moda e il design nel rispetto del nostro pianeta. Il premio ricevuto sarà investito per lo sviluppo dell’azienda e per creare una relazione con chi indossa i capi in “Orange Fiber”, fornire informazioni in merito alla cura dei capi ed immaginare anche scenari collaborativi sul fine vita dei capi che contengono il nostro tessuto da agrumi. Il 3 dicembre il riconoscimento al Premio Giovani Imprese Altagamma 2021, che ha l’obiettivo di valorizzare e supportare le aziende italiane emergenti in diversi settori, attraverso un programma di mentorship in partnership con Borsa Italiana, ELITE e Sda Bocconi. Ad ottobre dello stesso anno, otteniamo tre premi alla finale del Social Innovation Tournament 2021 dell’Istituto della Banca Europea per gli Investimenti (BEI).

Tra i brand che utilizzano i tessuti “Orange Faber” possiamo annoverare Ferragamo, Marinella, che li ha utilizzati per le sue cravatte, e H&M per una linea che in poche ore è andata sold out. Come sono nate queste collaborazioni?

Dall’amore per l’innovazione, il design e la creatività italiana nasce nel 2017 la Ferragamo Orange Fiber Collection, la prima collezione moda realizzata con i nostri esclusivi tessuti da agrumi dalla celebre e storica maison fiorentina, che ha sposato i valori etici alla base del nostro progetto. Presentata nel 2017 in occasione della 47esima Giornata della Terra, la collaborazione ha rappresentato il primo grande passo di “Orange Fiber” nel mercato internazionale dei materiali sostenibili per la moda. Nel 2019 il nostro tessuto è stato inserito nella Conscious Exclusive 2019, collezione speciale – presentata con eventi dedicati in tutto il mondo – lanciata una volta l’anno da H&M e interamente dedicata alla natura e ai materiali sostenibili. Il brand svedese ha scelto “Orange Fiber” per creare un sofisticato top in stile ‘boho’, omaggio alla bellezza della Natura, che a poche ore dal lancio ufficiale, è andato sold out. La collaborazione con E. Marinella nasce nel 2019 – durante l’evento Centocinque a Pitti Immagine Uomo 96 – e nel 2021 da vita ai cadeau ufficiali del G20 a guida italiana e al lancio della ‘E. Marinella made with Orange Fiber’ sul mercato. L’esclusiva capsule collection è composta da cravatte, pochette da taschino e foulard sostenibili, realizzate dallo storico brand di sartoria napoletana con il tessuto dalle arance. Unendo passato, presente e futuro, questa collaborazione mette l’accento sul valore della tradizione, dell’artigianalità e della qualità delle produzioni Made in Italy e sull’importanza dell’innovazione e della sostenibilità dei materiali per la moda italiana.

Quali materiali vengono usati da “Orange Fiber”, nello specifico?

Orange Fiber crea tessuti di alta qualità per il settore fashion-luxury a partire dai sottoprodotti che l’industria di trasformazione degli agrumi produce annualmente – solo in Italia circa 700.000 tonnellate di pastazzo di agrumi, che rappresentano un problema a causa dei suoi elevati costi di smaltimento per le industrie di succhi e per l’ambiente. Grazie alla tecnologia sviluppata e brevettata dall’azienda, tutto quello che resta dopo la spremuta per consumo alimentare – che pesa circa il 60% del peso originario dei frutti – viene trasformato in un materiale innovativo per la moda attraverso una filiera interamente europea, con una base produttiva a Catania, una rete di aziende di produzione nei principali distretti italiani e un partner strategico in Austria – Lenzing – per la produzione della TENCEL™ Limited Edition x Orange Fiber, la prima fibra di lyocell a marchio TENCEL™ composta da cellulosa da arancia e cellulosa da legno e utilizzata per creare la nuova collezione di tessuti del brand.

Ci sono tecniche e prodotti ritenuti particolarmente tossici, da escludere necessariamente dal processo di produzione al fine di creare prodotti sostenibili?

La salvaguardia delle preziose risorse del nostro Pianeta è il fulcro delle produzioni sostenibili che devono – per essere definite tali – implementare l’attenzione all’ambiente in tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto, dalla progettazione alla scelta delle materie prime, tintura e finissaggio, manifattura, packaging, trasporto, fine vita e riciclo/riuso. La soluzione individuata da “Orange Fiber”, estrarre una materia prima da un sottoprodotto industriale non rivale al consumo alimentare, offre l’opportunità di soddisfare la crescente richiesta di cellulosa per uso tessile preservando le risorse naturali, riducendo cioè lo sfruttamento di terra e acqua e l’uso di fertilizzanti e pesticidi inquinanti. Come politica aziendale, prediligiamo i materiali naturali o artificiali ed evitiamo l’uso di materie prime sintetiche non provenienti da riciclo o da recupero.

Gli agrumi, in particolare, sono il tratto distintivo di “Orange Fiber”. L’intento è quello di rievocare e celebrare la Sicilia?

Gli agrumi e l’arancia in particolare sono il cuore della nostra azienda, il simbolo della Sicilia, da cui proveniamo e dove abbiamo sede. Una celebrazione della rigogliosa bellezza della nostra terra ed emblema di un cambiamento virtuoso all’insegna della sostenibilità e fondato sul modello dell’economia circolare.

È fattibile, ad oggi, fare industria in maniera sostenibile, dunque?

Sì e la nostra azienda e le partnership produttive che abbiamo stretto lungo tutta la filiera con importanti realtà industriali ne sono la dimostrazione. A luglio 2021 abbiamo stretto una partnership con il Gruppo Lenzing, leader mondiale nella produzione di fibre tessili speciali a partire da legno, per la creazione della prima fibra di lyocell a marchio TENCEL™ composta da cellulosa da arancia e cellulosa da legno e prodotta utilizzando lo stesso pluripremiato processo di produzione a ciclo chiuso delle fibre TENCEL™ Lyocell.

Nata dalla visione condivisa delle due aziende di contribuire positivamente alla transizione ecologica delle filiere moda, questa collaborazione ha rappresentato per noi la possibilità di consolidare il nostro processo produttivo, rendendolo scalabile e permettendoci di offrire un prodotto all’avanguardia in termini di sostenibilità e qualità e di essere tempestivi rispetto alle richieste dei brand di moda.

Materiali e i prodotti sostenibili per l’ecosistema hanno un prezzo commerciale accessibile, inclusivo o sono ancora dispendiosi?

I processi di produzione sostenibili sono ad oggi più costosi rispetto a quelli tradizionali e ciò impatta chiaramente sul prezzo dei prodotti finiti. L’attenzione però dovrebbe andare non solo al costo di un capo ma anche alla qualità e alla durata di questo nel nostro guardaroba. Se ampliamo lo sguardo e includiamo gli anni in cui un determinato capo ci accompagna e viene indossato, ci renderemo conto che i capi sostenibili sono inclusivi. Diventando consumatori responsabili che premiano la qualità a scapito della quantità, la trasparenza e l’impegno dei produttori e acquistando prodotti fatti per durare nel tempo, nel rispetto del Pianeta e delle generazioni future, renderemo a nostra volta i materiali sostenibili più accessibili.

Ci saranno altri eventi nell’immediato futuro?

Dopo due anni di intenso lavoro e di resistenza, segnati anche dalla crisi Covid-19, oggi ci troviamo all’inizio di un nuovo ciclo di crescita e di consolidamento.Il 9 dicembre saremo ospiti della Italian Tech Award – la serata dedicata al meglio dell’innovazione italiana che si terrà alla Triennale di Milano, che sarà possibile seguire in diretta streaming e durante la quale sarà possibile votare Enrica Arena come persona che nel 2021 ha utilizzato la tecnologia nel modo migliore per realizzare il suo sogno e creare un impatto positivo sulla società.

Fino ad Aprile 2022, sarà inoltre possibile ammirare un esclusivo abito creato dal designer Karim Adduchi con i tessuti “Orange Fiber” a Grow, la nuova mostra del Museo Fashion For Good di Amsterdam dedicata ai biomateriali e alle innovazioni che stanno plasmando il futuro della moda.Oltre agli importanti percorsi di mentorship avviati grazie ai riconoscimenti avuti, nei prossimi mesi, inoltre, giungerà a maturazione un importante percorso avviato con Lifegate Way, l’ecosistema creato da Lifegate – nostro advisor per assessment di sostenibilità – per supportare e connettere startup che uniscono l’ambizione di cambiare il mondo con l’obiettivo di farlo nel rispetto delle persone e del pianeta.

 

Le foto sono di Vincenzo Leonardi

 

 

Emanuela La Mela

Riguardo l'autore Emanuela La Mela

“Scienziata” della comunicazione e storica, nasce in un afoso agosto tropicale, poco prima della caduta del muro di Berlino. Cyndi Lauper e il jolly invicta resteranno sempre parte di lei. Nella vita si occupa di editing, correzione di bozze e giornalismo. Scrive di musica e cinema dal 2012. Non riesce a smettere di guardare Chi l’ha visto? e ama le cinéma français.

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