Quirinale, Pasquino: “Le chance di Draghi non sono molto elevate. Non molte di più come premier”

Quirinale, Pasquino: “Le chance di Draghi non sono molto elevate. Non molte di più come premier”

«È possibile che Mario Draghi venga eletto? È questa la prima domanda che dobbiamo farci. È possibile, certo, ma non molto probabile».

Lo spiega il politologo Gianfranco Pasquino, interpellato dall’AGI sugli scenari che potrebbero aprirsi nell’eventualità di un `trasloco´ dell’attuale presidente del Consiglio al Quirinale.

«Il centrodestra proporrà un suo nome e Matteo Renzi lo voterà perché, per lui, è questo l’unico modo di risultare rilevante nell’elezione del Capo dello stato. Se votasse il nome indicato da Enrico Letta e Giuseppe Conte, i suoi voti non sarebbero ugualmente determinanti. Per questo le chance di Draghi non sono molto elevate», sottolinea ancora il professor Pasquino. E se sono poche le possibilità di Draghi di salire al Quirinale, non molte di più sono quelle del premier di continuare a guidare il governo se ad essere eletto fosse un nome del centrodestra: «In quel caso, Draghi potrebbe accorgersi che non ci sono più le condizioni per andare avanti, con un presidente da cui non si sente pienamente tutelato o, peggio, che non lo sostiene nel suo lavoro. Potrebbe attendere qualche tempo prima di dimettersi, per vedere se si riesce ad andare avanti».

Nel centrodestra, oltre a quello di Silvio Berlusconi, ci sono altri nomi che vengono fatti: Elisabetta Casellati, Letizia Moratti, ma anche Marta Cartabia, se si considerano le richieste dei centristi vicino a Calenda. «Tra questi tre nomi, Cartabia è quello con meno possibilità, vista anche la giovane età. Più probabile che il centrodestra, dovendo scegliere una donna, viri su Elisabetta Casellati, che è la seconda carica dello stato. O su letizia Moratti, che ha un profilo istituzionale definito.

Berlusconi accetterebbe un accordo su questi due nomi. Quanto a Renzi e Calenda, possono dire dei `no´, ma non possono dire dei `sì´, non possono avanzare dei nomi». E questo nonostante Renzia abbia «pensato a Pier Ferdinando Casini, un tipo di identikit che potrebbe mantenere la maggioranza attuale attorno a Draghi». Diverso il caso in cui il presidente venisse eletto dall’attuale maggioranza: «In questo caso, le chance di Draghi di andare avanti fino a fine legislatura sarebbero maggiori».

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