Raffadali, lutto cittadino per i funerali del 24enne ucciso dal padre: venerdì l’autopsia. Svelato il movente del delitto

Raffadali, lutto cittadino per i funerali del 24enne ucciso dal padre: venerdì l’autopsia. Svelato il movente del delitto

Sarà lutto cittadino a Raffadali, nell’Agrigentino, nel giorno dei funerali di Vincenzo Gabriele Rampello, il 24enne ucciso ieri al culmine dell’ennesima lite dal padre Gaetano, un poliziotto in servizio a Catania che ha confessato il delitto.

Il sindaco Silvio Cuffaro ha riunito stamani la Giunta e firmerà a breve l’ordinanza.

«L’intera comunità è sconvolta da questa tragedia inaspettata – dice all’Adnkronos -, un dolore amplificato dalle modalità del delitto. Siamo davvero traumatizzati».

Anche oggi a Raffadali non si parla d’altro. «Aveva una patologia grave – racconta il sindaco – e rapporti tesi con i genitori». Ieri l’ennesima lite con il padre per soldi. Gli insulti e l’aggressione all’agente che ha impugnato la pistola d’ordinanza e fatto fuoco, scaricando sul figlio l’intero caricatore. «Molto spesso quando veniva la mamma per incontrarlo la situazione degenerava – spiega il primo cittadino -. Più volte è stato necessario l’intervento dei vigili urbani». Un’aggressività che manifestava soprattutto nei confronti dei familiari. «Una volta persino la nonna materna che si era messa in mezzo per fare da paciere è stata spinta, rimediando una frattura. Quando era in contatto con loro diventava aggressivo. Chissà forse un trauma che si portava da piccolo. Ha avuto un’infanzia difficile, aveva sofferto anche per la separazione dei genitori». Unica eccezione lo zio materno. «Un amico per lui».

Urla e spintoni erano frequenti. «Nessuno poteva immaginare, però, un epilogo simile. Un padre che in un momento di follia uccide il figlio e in quel modo», ripete Cuffaro, che quell’agente in servizio a Catania lo conosce dall’infanzia. «Siamo coetanei. Una persona tranquilla, di poche parole. Anche sul lavoro, mi dicono, era puntuale e corretto… Una tragedia che ci ha lasciato sconvolti».

VENERDÌ L’AUTOPSIA

L’ispezione cadaverica ha messo i primi punti fermi, ma la procura vuole compiutamente accertare tutti gli aspetti medico-legali e ha fissato per venerdì pomeriggio l’autopsia che sarà eseguita dal medico legale Alberto Alongi. Il poliziotto, che ha nominato come difensore l’avvocato Daniela Posante, potrà incaricare un proprio consulente di parte per partecipare all’autopsia. Domani mattina, alle 12,30, invece, si terrà l’udienza di convalida dell’arresto davanti al gip del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, che dovrà decidere se ratificare il provvedimento dei carabinieri ed, eventualmente, quale misura applicare.

SVELATO IL MOVENTE DEL DELITTO

Gaetano Rampello ha svelato il movente del delitto da inquadrare nel profondo disagio vissuto all’interno della famiglia per le condizioni di salute del ragazzo che aveva dei problemi psichici e, per tre anni, secondo il racconto fatto dal poliziotto, era stato ricoverato in una struttura. Il ventiquattrenne, che viveva solo dopo la separazione dei genitori, pare avesse il vizio di spendere troppi soldi negli acquisti on line. «Gli davo 600 euro al mese ma non gli bastavano mai, mi picchiava e minacciava sempre per i soldi». Ieri mattina l’ennesima lite, per strada, dove padre e figlio si erano incontrati in seguito all’ultima richiesta di denaro. «Mi ha telefonato chiedendomi 30 euro – ha detto -, quando glieli ho dati ha iniziato a insultarmi e minacciarmi dicendomi che ne voleva 50. Mi ha aggredito e sfilato il portafogli prendendo altri 15 euro, di più non avevo in tasca. A quel punto ho avuto un corto circuito e gli ho sparato non so quanti colpi».

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