Paternò: Naso l’ha fatta fuori dal vaso. Sulla fontana di Piazza della Regione il sindaco provi ad ascoltare le proposte dei cittadini

Paternò: Naso l’ha fatta fuori dal vaso. Sulla fontana di Piazza della Regione il sindaco provi ad ascoltare le proposte dei cittadini

Sulla fontana di Piazza della Regione a Paternò non è ancora stata detta l’ultima parola.

Dopo le manifestazioni di piazza, gli appelli sui social e la richiesta di pareri più autorevoli si è in attesa di riscontri.

Nel frattempo, nel corso della conferenza stampa dell’amministrazione, sono emerse alcune novità.

Secondo le dichiarazioni dell’arch. Domenico Benfatto l’idea progettuale ha antiche origini, e quindi l’amministrazione ha portato avanti questa idea senza che nessuno ne sapesse nulla. In pratica si è arrivati all’affidamento dei lavori all’impresa dopo un iter silenzioso che dura da tanto. Resta da chiedersi che fine ha fatto la tanta declamata partecipazione dei cittadini.

Ma non basta, si apprende che c’è persino una ragione storica alla base dell’idea di coprire la vasca:

secondo Benfatto, questa città da sempre non è favorevole all’esistenza delle fontane e quindi coerentemente con questa anomala convenzione è legittimo coprire o far sparire anche questa fontana pubblica.

Se ne deduce che le fontane devono esistere solo se servono a qualcosa:

un antico abbeveratoio o la fontana di Trevi a Roma o quella di piazza Verga a Catania posso sparire in quanto hanno perso la loro originaria funzione. Allora prepariamoci a far sparire ogni testimonianza storica di civiltà, se questa non ha più motivo di esistere. In pratica, la cura per evitare che si possano perdere le traccia della storia è cancellare le sue testimonianze e per questo sono citati i casi di Piazza Indipendenza e Vittorio veneto con tanto di riferimento bibliografico. Questo dimostra come un coltello può servire per tagliare il pane o per uccidere.

Ma la notizia più ghiotta è che – dichiara il sindaco – si sta interloquendo con la Soprintendenza di Catania, pare soltanto dopo le segnalazioni di alcune associazioni. La domanda – è il caso di dire – sorge spontanea: la fontana è un bene culturale, un’opera d’arte contemporanea, si può parlare di unicità dell’opera includendo ai mosaici e alle sculture la vasca d’acqua? La fontana è all’interno del centro storico? E per questo è necessario il nulla osta preventivo della Soprintendenza? Domande che porterebbero aprire nuovi scenari. Se fosse confermato l’inutilità del nulla osta anche se il bene è in centro storico significherebbe che negli ultimi trenta anni la classe tecnica di questa città ha sprecato risorse economiche e di tempo dietro a orpelli normativi inutili. Ma se fosse confermata la necessità del visto, allora l’affidamento dei lavori sarebbe nullo. Sono solo ipotesi che nei prossimo giorni potranno trovare un riscontro.

Rimane la consapevolezza che la comunità ha dato un segno di vitalità, seppur lieve e le manifestazioni sono state condivise non solo da tanti cittadini – ormai abituati a esprimersi più sui social – ma anche da esponenti di partiti politici bipartisan. Un segnale di civiltà. Ora non resta che attendere gli sviluppi. E che Naso smetta di farla ancora una volta fuori dal vaso.

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2 Comments

  1. L’amministrazione di Paternò e il Sig. Sindaco si dovrebbero vergognare per avere oscurato il Monumento Caduti il giorno 10 febbraio. Non hanno nemmeno rispetto per i morti nelle le guerre. Vergogna

    1. Vergognare? Questo va a testa Alta come se a portato Paterno’ ad alti Livelli come se non stamu fitennu’ vivi pi’ tuttu u’ paisi.. VERGOGNA !!

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