Bronte, Ministero finanzia il terzo pozzo Musa. Firrarello: “Mai più senz’acqua”

“Una vittoria lunga trent’anni: Bronte mai più senza acqua”.

E’ la gioiosa esclamazione con cui il sindaco di Bronte, Pino Firrarello, ha commentato il provvedimento emesso dal Ministero per le Infrastrutture, che con 4.5 milioni di euro ha finanziato la realizzazione di importanti lavori nella rete idrica della Città del pistacchio.

E fra i lavori finanziati c’è pure il tanto sperato scavo del terzo pozzo Musa.

È, esattamente, il pozzo di cui si parla da decenni, utile non solo per assecondare le richieste di acqua durante gli afosi mesi estivi, ma anche per ridurre dai rubinetti delle abitazioni il quantitativo di vanadio che arriva dall’acqua del pozzo di Ciapparazzo.
“Erano i primi anni ‘80 – afferma Firrarello – quando in Consiglio Comunale discutevamo dell’importanza dell’approvvigionamento idrico diretto per tutta la città, che si stava per espandere a nord ed a sud del centro storico.

Oggi il Ministero delle Infrastrutture ha finanziato tra le opere immediatamente cantierabili la realizzazione, tra nuovi serbatoi e collegamenti, del terzo pozzo Musa, che ci permetterà di non dipendere da Ciapparazzo ed erogare acqua corrente a sufficienza pur tutta la città.
Questa è una vittoria così importante – continua il sindaco con grande soddisfazione – da far venire la pelle d’oca. Una vittoria di cui probabilmente soltanto le generazioni a venire potranno capirne l’importanza. Una vittoria che dedico a tutti i sindaci che in questi anni si sono battuti per questa idea, per questo progetto, per la nostra città, ed in particolare all’indimenticato Turi Leanza: ce l’abbiamo fatta!”

Il problema della carenza idrica a Bronte infatti è antico.

Negli anni 60 nei rubinetti delle case l’acqua arrivava una volta la settimana. E proveniva da una sola sorgente che si trova a Maniace. Poi arrivò l’acqua di Ciapparazzo, ma nonostante ciò, pur attenuata, la carenza idrica perdurava ed i brontesi soprattutto d’estate continuavano a patire la sete. Per questo l’allora sindaco Nino Paparo coinvolse il professore Aureli dell’Università di Catania che consigliò di scavare altri pozzi. Così si scavò il primo pozzo Musa e poi il secondo. Adesso con questi fondi si scaverà anche il terzo, per dare acqua nei rubinetti delle case dei brontesi tutto l’anno. Ma i fondi finanziati non serviranno solo allo scavo del pozzo. Il progetto nel dettaglio mostra come si ristruttureranno quei serbatoi importanti per permettere una distribuzione omogenea dell’acqua nelle vie, un collegamento fra il Poggio San Marco e viale Kennedy e si realizzeranno alcune saracinesche.
“Continueremo a chiedere gli altri fondi. – conclude il sindaco – L’obiettivo adesso è evitare di perdere acqua in condotta, sia per non avere mai problemi, sia perché l’acqua è un bene troppo prezioso”.

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