Favata nuovo presidente Cia della Sicilia orientale: succede a Di Silvestro

Favata nuovo presidente Cia della Sicilia orientale: succede a Di Silvestro

Francesco Favata è il nuovo presidente della Cia (Confederazione Italiana Agricoltori) Sicilia orientale.

Ad eleggerlo l’ottava assemblea elettiva congressuale della Cia Sicilia orientale. Favata sarà in carica per i prossimi 4 anni e raccoglie il testimone di Giuseppe Di Silvestro.

“È un momento difficile da affrontare – ha detto Favata- Abbiamo già programmato alcune iniziative. Innanzitutto, incontrerò i vari sindaci dei comuni del comprensorio etneo per organizzare con loro un’azione condivisa, dura ma necessaria, per sollecitare il Governo nazionale ad abbassare i rincari che stanno attanagliando tutto il sistema produttivo. Chiediamo subito l’abbassamento delle accise, si può fare, e continueremo su altri temi, quali la revisione del catasto agrumicolo, l’ammodernamento delle infrastrutture agricole, e naturalmente torneremo a discutere sul tema della PAC, sugli interventi a sostegno del reddito degli agricoltori che dovranno essere ben definiti”. Favata succede a Giuseppe Di Silvestro, rimasto alla guida di Cia Sicilia Orientale per 8 anni.

Sono stati anni difficilissimi – ha detto nella sua relazione – il nostro territorio è stato colpito da nubifragi, siccità, siamo stati capaci di porgerci come diretti interlocutori con la politica, chiedendo interventi infrastrutturali, richiamando a precise responsabilità. Dall’agrumicoltura al florovivaismo, siamo stati capaci di fare sinergia ed essere rappresentativi di una intera categoria. Abbiamo stretto sinergie anche con il mondo della ricerca e dell’università. Credo di aver lasciato oggi una squadra, un gruppo di lavoro moderno e innovativo. Ringrazio quanti sono stati al mio fianco in questi lunghi anni, lavorando per lo sviluppo della nostra Sicilia, da consegnare alle nuove generazioni”.

Al centro della giornata congressuale itemi più cogenti del settore: dal ruolo dell’agricoltura nell’ottica dello sviluppo sostenibile, dell’innovazione che guardi al legame con il territorio, alle filiere, fino alle questioni più cogenti a livello internazionale. “Siamo precipitati in una situazione molto critica – ha detto il presidente nazionale CIA Dino Scanavino – Oggi la guerra ha definitivamente sconquassato tutto il sistema agricolo. Sono raddoppiati i costi del gasolio agricolo, dei mangimi, dei materiali di produzione. Abbiamo posto questi problemi al Governo nazionale, chiedendo liquidità alle imprese, moratoria sui mutui, interventi sulle accise che incidono sul 40% del costo del gasolio, un sistema di credito d’imposta che venga incontro ai produttori” .

Nella foto da sin. Di Silvestro, Favata, Scanavino

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