Centrodestra, La Russa: “Tra gli alleati c’è chi pensa a maggioranze diverse. Su Musumeci coerenti e leali anche nei sondaggi”

Centrodestra, La Russa: “Tra gli alleati c’è chi pensa a maggioranze diverse. Su Musumeci coerenti e leali anche nei sondaggi”

“Temiamo che qualcuno degli alleati non abbia la priorità di vincere in Sicilia”.

È quanto afferma il sen. Ignazio La Russa, Fdi, in una intervista al quotidiano La Sicilia. Il politico paternese parla delle ostilità degli alleati contro la ricandidatura alla presidenza della Regione di Musumeci e dei segnali preoccupanti provenienti da Lega e Forza Italia.

Sospetta che siano pronti a maggioranze alternative, magari partendo dalla Sicilia? Gli chiede il giornalista Mario Barresi. «Leggendo la strana intervista di Miccichè (pubblicata dal quotidiano La Stampa l’8 maggio scorso, ndr) – risponde La Russa -, per quello che vale, c’è l’ammissione di questo tipo di volontà. Ma sono certo che non è nella testa di Berlusconi né di Salvini, almeno come priorità. Ma a me resta il sospetto che qualcuno voglia far nascere in Sicilia un laboratorio per maggioranze diverse».

Secondo La Russa «…ci sono delle priorità. FdI ne ha due: vincere le elezioni come coalizione e fare un buon risultato di lista. Anche perché subito dopo ci sono le Politiche».

«Non solo noi non intendiamo rompere, ma siamo risoluti nel non voler favorire il disegno di far vincere la Sinistra». Non è un’ipotesi fantascientifica…«E per scongiurarla non dobbiamo sbagliare la scelta del candidato». Musumeci? «Noi siamo stati coerenti e leali. Anche nei sondaggi. Ne abbiamo fatti tre. E con gli alleati siamo stati chiari: quasi tutti i candidati del centrodestra unito vincerebbero, ma Musumeci è sempre quello col risultato migliore…»

E per gli altri alleati non è così? «Per loro magari è pure il principale desiderio. Ma non l’unico. Lega e Forza Italia hanno già sperimentato di stare al governo senza il centrodestra. È inevitabile pensare che per loro vincere tutti assieme possa non essere l’unica soluzione. E Salvini che a Messina ha rotto col centrodestra mi fa venire brutti pensieri…». Sospetta che siano pronti a maggioranze alternative, magari partendo dalla Sicilia? «Leggendo la strana intervista di Miccichè (rilasciata l’8 maggio a La Stampa, ndr), per quello che vale, c’è l’ammissione di questo tipo di volontà. Ma sono certo che non è nella testa di Berlusconi né di Salvini, almeno come priorità. Ma a me resta il sospetto che qualcuno voglia far nascere in Sicilia un laboratorio per maggioranze diverse».

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