La Tunisia dedica una strada a Claudia Cardinale. L’attrice: “Conservo molte cose della mia terra natale”

La Tunisia dedica una strada a Claudia Cardinale. L’attrice: “Conservo molte cose della mia terra natale”

«Mi sento ancora un po’ tunisina».

Lo ha detto Claudia Cardinale ieri alla cerimonia con cui le è stata intitolata una strada a La Goulette, cittadina portuale alla periferia di Tunisi, sottolineando l’attaccamento alla sua terra natale, il cui senso dell’ospitalità è, secondo l’attrice, un modello per l’accoglienza di migranti in Occidente.

«Sono molto onorata perché è qui che sono nata e dove ho trascorso la mia infanzia», ha detto l’attrice, 84 anni. Visibilmente emozionata, ha ballato su melodie suonate da un’orchestra tradizionale, poi ha ricevuto molteplici doni tra cui vari ritratti di pittori locali. Un murale con un suo ritratto gigante è stato svelato poco prima dell’inaugurazione della via a suo nome.

«Amiamo moltissimo Claudia e lei ama la Tunisia, sta tornando a casa, volevamo dedicarle una strada che porterà il suo nome per l’eternità», ha detto la sindaca di La Goulette, Amel Limam. «Conservo in me molte cose della Tunisia, i suoi paesaggi, la sua gente, il suo senso di ospitalità, la sua apertura», ha confidato l’attrice, prima della cerimonia, in un’intervista all’Afp via email. Cardinale si è detta «molto grata» al municipio e all’associazione «La Piccola Sicilia», co-organizzatrice della cerimonia. Al momento dell’indipendenza nel 1956, la comunità italiana, inclusi molti emigrati arrivati; prima del protettorato francese (iniziato nel 1881), contava più di 130.000 membri. «È un passato importante: la Tunisia dei miei genitori, dei miei nonni, è stata una Tunisia straordinaria. Terra di condivisione, gioia, scambio», ha detto l’attrice, confidando di essere «cresciuta in un grandissimo mix culturale». Eletta nel luglio del 1957 «l’italiana più bella della Tunisia», a soli 19 anni, il suo premio fu un viaggio lo stesso anno alla Mostra del cinema di Venezia. L’anno dopo il regista Mario Monicelli le regalò il primo ruolo nel film «I soliti ignoti». Poco dopo la famiglia si trasferì a Roma dove la carriera della Cardinale decollò con film come «Il gattopardo» di Luchino Visconti e «C’era una volta il West» di Sergio Leone.

L’attrice, che vive in Francia da molti anni, interpreta il ruolo di una nonna nell’ultimo film del tunisino Ridha Behi, «L’ile du Pardon», attualmente in post-produzione. La sua famiglia non si è più ripresa dalla partenza dalla Tunisia, vissuta come un esilio. «È stata molto dura. Mio padre non è mai voluto tornare, perché temeva il dolore per quello che per lui è stato un vero colpo al cuore», ha sottolineato. «Mia madre ha ricreato Tunisi in Italia», piantando bouganville, gelsomini, fichi d’India, «e ha continuato a cucinare» alla tunisina.

Per l’attrice, la Tunisia «deve essere orgogliosa della sua storia». E di fronte alle storie di tanti tunisini che oggi rischiano la vita per raggiungere l’Europa, ha sottolineato che è «importante ricordare il passato comune per costruire il futuro». «La Tunisia è stata per noi una terra di accoglienza, auguro a tutti coloro che nel mondo hanno bisogno di partire, di trovare la stessa accoglienza», ha concluso.

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