Randagismo, 45 sindaci siciliani chiedono lo stop del ddl all’Ars: “Non siamo stati interpellati”

Randagismo, 45 sindaci siciliani chiedono lo stop del ddl all’Ars: “Non siamo stati interpellati”

«Apprendiamo dagli organi di stampa che domani (oggi ndr.) l’Ars tratterà il disegno di legge sul randagismo.

Chiediamo, a gran voce, che venga fermata l’approvazione di questo disegno di legge. In primo lungo, ci chiediamo come mai i sindaci e i comuni non siano mai stati sentiti in Commissione e durante l’iter di formazione di questo ddl. Pur avendo la competenza e la responsabilità di questo fenomeno, ciò non è mai accaduto: da un lato ci dispiace e dall’altro lo riteniamo un fatto grave, perché avremmo fornito un contributo fattivo in termini di risoluzioni della questione».

Lo dicono in una nota 45 sindaci siciliani.

«Inoltre chiediamo ai deputati – proseguono -, come già fatto numerose volte in questi anni, che il settore del randagismo venga assegnato alle Asp che hanno risorse economiche, unità di personale a disposizione come ad esempio i veterinari e una maggiore capacità, professionalità e competenza per affrontare il randagismo in Sicilia. I comuni vanno esautorati da una funzione che non sono più in grado di gestire». I primi cittadini trovano «singolare che in tanti anni nessuno si sia posto il tema di come i comuni debbano provvedere a pagare le spese, tra canili, accalappiamento e sterilizzazione, determinate dal fenomeno e quantificabili in centinaia di migliaia di euro. Durante la trattazione del ddl, oltre agli importanti temi inseriti nel testo, ci aspettiamo – concludono – che qualcuno dalla Regione ci dica chi pagherà queste somme con cui i comuni si sono indebitati nel corso degli anni».

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