Il bambino morto per un batterio killer: Razza istituisce commissione d’indagine dell’ospedale ‘San Marco’ di Catania

Il bambino morto per un batterio killer: Razza istituisce commissione d’indagine dell’ospedale ‘San Marco’ di Catania

Sulla morte del piccolo Domenico Bandieramonte, il bambino di 4 anni di Lampedusa deceduto all’ospedale San Vincenzo di Taormina e sulla quale la Procura messinese ha aperto una inchiesta, l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza ha annunciato anche l’apertura di una specifica indagine assessoriale.

“Sono personalmente addolorato per la morte del piccolo Domenico – dice Razza – Mi sconvolge come amministratore, come uomo e come padre. Su mia disposizione il direttore sanitario dell’ospedale San Marco, Antonio Lazzara, ha già istituito una commissione di indagine interna composta dai direttori delle Unità di Malattie infettive, Chirurgia pediatrica e dalla Direzione medica di presidio ospedaliero. Sono certo che la magistratura farà chiarezza su quanto avvenuto ma, nel frattempo, è importante capire se tutte le procedure sono state svolte in modo corretto. Voglio esprimere la vicinanza dell’intera Regione Siciliana alla famiglia e a tutti i medici del nosocomio che, ogni giorno, lavorano con serietà e abnegazione”.

I genitori del piccolo Domenico hanno presentato una denuncia. Il deputato del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro ha sostenuto che “si accertino al più presto le cause e le eventuali responsabilità che hanno portato al decesso del piccolo Domenico, stroncato in ospedale, a quanto pare, da un batterio killer. Di certo c’è che le infezioni contratte nelle corsie d’ospedale sono troppe. Personalmente lo denuncio da tempo: ho presentato in merito un’interrogazione all’Ars più di 3 anni fa e ancora attendo risposte.

L’atto parlamentare, presentato a giugno del 2019 e trasmesso al governo regionale il 22 luglio dello stesso anno – racconta Di Caro – sta facendo le ragnatele negli uffici dell’assessorato alla Salute, senza che nessuno si sia degnato di darci risposte. Eppure si tratta di un fatto grave, come testimoniano le numerose denunce che ho raccolto in merito da cittadini e medici. Ci sono gravissime criticità sulle gestione, sorveglianza e controllo delle infezioni correlate all’assistenza, (ICA), come sono gravi le criticità sul contrasto all’antibiotico resistenza. L’assessore Razza ci dica cosa sta facendo per arginarle”.

Intanto Codacons, che ha aperto a suo tempo uno sportello dedicato “Sos Infezioni ospedaliere” per prestare assistenza alle vittime di infezioni ospedaliere, insieme con l’Associazione Italiana Diritti del Malato art. 32, AIDMA hanno presentato un esposto depositato alla Procura di Catania.

“Le circostanze descritte dalla madre del piccolo – spiega l’avvocato Carmelo Sardella, Dirigente dell’Ufficio Legale Codacons – se effettivamente accertate come vere, potrebbero concretizzarsi in condotte penalmente rilevanti a carico dei soggetti responsabili di tale infezione ospedaliera, dal reato di omissione di atti d’ufficio a quello di omesso controllo e vigilanza nonché i reati contro la salute pubblica e il reato di responsabilità colposa per la morte. Ogni ospedale è tenuto all’adozione di specifiche misure preventive al fine di evitare il più possibile il diffondersi di batteri e, pertanto, il contagio dei pazienti”.

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