Elezioni, il solito teatrino: bastonate tra Conte e Letta, Di Maio parla di ingerenze russe e Salvini sogna di fare il premier

Elezioni, il solito teatrino: bastonate tra Conte e Letta, Di Maio parla di ingerenze russe e Salvini sogna di fare il premier

Bollette in vetrina per negozi, bar e ristoranti. Partiti sul ring della campagna elettorale per rivendicare meriti e addossare responsabilità.

Mentre il Governo è a lavoro per rispondere all’emergenza – la prossima settimana il Consiglio dei ministri dovrebbe rinnovare gli sconti sulla benzina e il credito d’imposta sulle bollette – Lo scontro più acceso si consuma tra gli ex alleati Pd-M5S. È Giuseppe Conte a recriminare: «Il nostro mandato non è mai stato chiudere gli occhi e `non disturbare´ l’osannato Governo dei Migliori. Se ci fossimo mossi per tempo avremmo potuto prevenire con maggiore efficacia e minori costi la spirale recessiva già innescata da mesi. Ora tutti i partiti in campagna elettorale stanno scoprendo che avevamo ragione. Allora andiamo subito in Parlamento per sostenere anche con le altre forze politiche interventi massicci. Si è perso già troppo tempo», attacca.

La replica di Enrico Letta non si fa attendere: «Con quale credibilità chi trentasette giorni fa ha fatto cadere il Governo Draghi pretende oggi dal Governo Draghi misure per la crisi energetica?», scrive su Twitter il segretario dem aggiungendo gli hashtag #Salvini #Berlusconi #Conte. L’ex premier non si sottrae al botta e risposta e non le manda a dire: «Enrico rispondo alla tua domanda: mentre noi incalzavamo Draghi proponendo soluzioni straordinarie e tempestive contro il carobollette e gli stipendi troppo bassi, forse tu eri distratto tra furia bellicista per il conflitto in Ucraina, armi e inceneritori da piazzare nei decreti. Se avessi sostenuto quelle nostre proposte ora avremmo soluzioni per imprese e famiglie: nel Conte II con un Pd più attento a questi temi lo abbiamo fatto», scrive.

Resta all’attacco anche Carlo Calenda, che boccia senza appello le proposte arrivate dal Pd e da FdI. «Enrico Letta ma come fai, nel momento di massimo bisogno di gas, anche per essere indipendenti da Putin, a fare un manifesto come questo. La politica energetica non si può ridurre a questi slogan privi di senso. Sei contro il gas? E come andiamo a pedali? #ItaliaSulSerio», attacca prendendo di mira la campagna dem contro i combustibili fossili. Quanto a Giorgia Meloni, «ieri ha detto che azzerando gli oneri la bolletta diminuirebbe del 30% senza aggravi per il bilancio pubblico. Sono entrambe affermazioni false che dimostrano una conoscenza superficiale della materia», scrive rilanciando «un time out e un confronto tra i partiti su come intervenire sulle bollette. Troviamo un accordo per il bene dell’Italia», insiste. Matteo Salvini apre: «Penso che questo Governo in carica possa anzi debba approvare un piano da 30 miliardi di euro» contro il caro bollette. «Spero che almeno su questo la politica si unisca, se ci rendiamo conto che stiamo rischiando grosso, uno scostamento di bilancio da 30 miliardi di euro» si può fare.

Sul voto del 25 settembre restano poi le ombre di una possibile ingerenza russa. A lanciare l’allarme è anche il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che parla di «campagna elettorale inquinata». Per il numero uno della Farnesina «i tentativi di interferenza russa sono evidenti. Il problema vero è che ci sottovalutiamo, non consideriamo quanto l’Italia sia importante per la tenuta della Ue, della Nato e del mondo libero. Abbiamo l’ex presidente Medvedev che dà indicazioni di voto, Razov che si complimentava con il partito di Conte sull’Ucraina e Salvini pagato in rubli per andare a Mosca. Perciò serve istituire una commissione parlamentare d’inchiesta che faccia luce sulle ingerenze». Il leader della Lega ha la risposta pronta: «Gigi, guarda che il 25 settembre voteranno, liberamente e democraticamente, solo i cittadini Italiani. Io rispondo solo a loro e difendo solo l’interesse nazionale. E tu? Hai forse paura del loro giudizio?». Anche Letta, però, attacca: «Non si può tollerare l’ingerenza di una potenza straniera ostile. Se si è patrioti, se si è per l’Italia, si condannano gli interventi della Russia di Putin nella campagna elettorale e le azioni di spionaggio. Noi siamo seri e coerenti, la destra drammaticamente ambigua», insiste A far discutere sono poi le parole diá Luigi Mastrangelo, capo del dipartimento sport della Lega. «Bisogna investire di più nello sport, togliendo magari qualcosa alla sanità. Non dico di togliere tutto alla sanità, ma qualcosina si può dedicare allo sport, visto che nello sport viene stanziato sempre molto poco e nella sanità tantissimo», azzarda. Netta la contrarietà del Pd, che schiera l’ex ct del campione di pallavolo Mauro Berruto: «Sono allibito. Voglio bene a Gigi Mastrangelo, è stato un mio atleta per anni. Forse più che a lui bisogna chiedere a Matteo Salvini di dar conto di questa proposta di togliere soldi alla sanità per darli allo sport, perché è così imbarazzante che io non saprei commentarla.áNoi non vogliamo uno sport che sottragga risorse al diritto alla cura di nessuno».

Nel centrodestra, infine, continua a tenere banco la questione della premiership con Matteo Salvini che replica a Giorgia Meloni. «Se vinciamo e FdI si afferma il Quirinale non può che indicarmi», aveva detto l’ex ministro della Gioventù ieri, parlando alla platea de `La Piazza´ di Affaritaliani a Ceglie Messapica (Brindisi). Dallo stesso palco il segretario della Lega mette in chiaro: «Se il centrodestra avrà la maggioranaza dei deputati e dei senatori come credo e spero, chi del centrodestra prenderà un voto in più» sarà premier, «e io che sono un inguaribile ottimista, ho l’ambizione di avere l’onore e l’onere di guidare questo Paese. In base al voto degli italiani il presidente della repubblica farà quello che la Costituzione gli dice di fare. Io sono felice di concorrere per il mestiere più bello del mondo, cioè il presidente del Consiglio del mio Paese».

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