Caro bollette, allarme dei Comuni Acoset e dei deputati etnei sugli aumenti alle porte: “Governi nazionale e regionale intervengano”

Caro bollette, allarme dei Comuni Acoset e dei deputati etnei sugli aumenti alle porte: “Governi nazionale e regionale intervengano”

Sono preoccupati i comuni che fanno parte dell’Acoset (Aci Bonnacorsi, Aci S.Antonio, Adrano, Belpasso, Camporotondo Etneo, Catania (solo per la frazione di S.G.Galermo), Gravina, di Catania, Mascalcia, Nicolosi, Pedara, Ragalna, S.Agata Li Battiati, S. Giovanni La Punta, S.Gregorio, S.Maria di Licodia, S.Pietro Clarenza, Trecastagni, Tremestieri Etneo, Valverde e Viagrande) per il rincaro dei costi dell’energia che di riflesso si ripercuoteranno sulle bollette.

Nella sede di Acoset a Catania si è tenuta un’assemblea dei soci con all’ordine del giorno le preoccupanti variazioni del costo dell’energia elettrica previsti a partire dal 1 gennaio 2023.  All’assemblea hanno partecipato non solo i sindaci soci ma anche i rappresentanti della deputazione nazionale e regionale: Anthony Barbagallo, il Presidente ARS Gaetano Galvagno, Giuseppe Castiglione, Dario Daidone, Giuseppe Lombardo e  Giuseppe Zitelli.  Presenti anche il presidente ATI, Fabio Mancuso, nonché i componenti del Cda, i rappresentanti delle sigle sindacali provinciali e delle RSU aziendali.

“I preoccupanti effetti che il caro energia avrà a partire dal 2023 su Acoset, e su tutti gli enti che sono nel ‘mercato di salvaguardia’, devono essere affrontati da un tavolo politico comune. Per questo motivo ringrazio la deputazione che si è resa disponibile ad affrontare la questione” ha detto il Presidente di Acoset Giovanni Rapisarda.  “Nella nostra regione, dove non si è fissato un price cap, il mercato elettrico di salvaguardia dal 1 gennaio 2023 avrà un costo del MWh (megawatt-ora) superiore a 500 euro a causa di un valore omega a 200.  Appartenendo noi a questo mercato, come molte altre società che gestiscono i servizi pubblici essenziali, l’aumento spropositato potrebbe far implodere non solo le aziende ma ‘il sistema Sicilia’.

La consapevolezza che dobbiamo prendere oggi è che esistono delle soluzioni ma che esse hanno necessità di un intervento da parte della politica tutta” ha affermato il Direttore Generale di Acoset Antonio Coniglio.  Gaetano Galvagno ha specificato che la delegazione presente in assemblea “rappresenta la politica sia a livello nazionale che regionale testimonia la vicinanza al tema, che è vasto e complesso. La necessità è che si faccia sintesi. Governo regionale e governo nazionale devono lavorare insieme per trovare soluzioni credibili e sostenibili. Dal canto nostro ci trovate assolutamente disponibili ad affrontare la questione.”

I diversi interventi in assemblea hanno fatto emergere una apprensione condivisa circa l’insostenibilità dei costi energetici, per le famiglie, per le aziende e per gli enti pubblici. I dati forniti hanno fotografato una situazione da molti definita “incomprensibile”, nella quale la Lombardia riesce a essere in salvaguardia a 0,16 (valore omega) mentre in Sicilia a 200.  Come ha dichiarato  Anthony Barbagallo, segretario regionale del PD Sicilia e capogruppo PD in commissione Trasporti alla Camera, sarà al vaglio la prossima settimana un emendamento alla manovra finanziaria, a sua firma, il quale propone di controllare il prezzo dell’energia soprattutto per quanto riguarda la salvaguardia: “l’ auspicio è che l’intera deputazione siciliana in Parlamento possa sostenere “un emendamento che vuole ‘salvare’ davvero chi dalla salvaguardia rischia, al contrario, di essere stritolato” dice Barbagallo.  Preoccupazioni condivise anche da Giuseppe Zitelli e dal Presidente ATI – Assemblea Territoriale Idrica Catania – nonché sindaco socio della città di Adrano, Fabio Mancuso. In particolare quest’ultimo si dice pronto ad attivare tutte le sue competenze come Presidente ATI, auspicando anche la costituzione di fondo di rotazione regionale e un tavolo di confronto col fornitore elettrico. Intanto Acoset ha già chiesto un’audizione in Commissione Bilancio ARS, presieduta da Dario Daidone il quale si è reso disponibile a ricevere la governance al fine di analizzare le eventuali proposte e trovare le possibili soluzioni.

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