La morte di Vialli, il dolore di Mancini: “Assieme per quasi tutta la vita. Per me è una grande perdita”

La morte di Vialli, il dolore di Mancini: “Assieme per quasi tutta la vita. Per me è una grande perdita”

Un addio senza fine, pieno di dolore e mestizia che continua a solcare i volti affranti di chi fatica ad accettare l’uscita di scena di un campione senza tempo.

Per la scomparsa di Gianluca Vialli, morto il giorno dell’Epifania all’età di 58 anni per un tumore al pancreas in una clinica di Londra, faticheranno ad asciugarsi le lacrime. E di certo non evaporeranno i ricordi di un uomo e di un simbolo, i cui funerali verranno celebrati in forma privata lunedì a Londra, come confermato dal sindaco di Cremona, Gianluca Galimberti. Addetti ai lavori, ex compagni di squadra, tecnici, semplici, tifosi e appassionati non hanno smesso di ricordare con un messaggio, un fiore, una lettera o una semplice preghiera, l’ex azzurro che ha regalato gioia e dispensato forza e coraggio in chi come lui ha un `nemico´ da provare a sconfiggere.

Il giorno dopo il ct Roberto Mancini, suo `fratello´, il compagno di squadra e l’amico con cui hanno vissuto una vita insieme, ha trovato le parole per omaggiarlo. Lo ha fatto attraverso i canali ufficiali della Figc e con un video in cui traspare evidente tutto il suo dolore. «Fino all’ultimo ho sperato in un miracolo e che accadesse qualcosa», ha confessato il ct dell’Italia con il volto segnato. «Non sono stato benissimo in queste ultime ore – ha proseguito – è una grande perdita per me, per la sua famiglia prima di tutto, e per tutto il calcio italiano. E’ un momento abbastanza difficile però bisogna andare avanti. Nei giorni precedenti ero stato a Londra a trovarlo. Ci siamo visti, abbiamo parlato, scherzato, era come al solito di buon umore e questo mi aveva risollevato, mi aveva fatto piacere vedere che era di buon umore in quel momento». Il ct ha poi sottolineato il legame forte e indissolubile che aveva con Gianluca: «Abbiamo vissuto quasi tutta la nostra vita assieme, con Luca è un legame stretto, quello che possono avere due fratelli, che poi si sono divisi calcisticamente ma quando si è amici si è amici per sempre. Luca per me era quello. Il nostro rapporto è sempre stato di grande rispetto, affetto, amore e amicizia».

Il pensiero del `Mancio´ è poi andato sul Gianluca Nazionale. «E’ stato molto bravo, ha fatto capire ai ragazzi e soprattutto ai più giovani il valore della maglia della Nazionale, cosa si poteva fare e dove si poteva arrivare. E’ stata una persona di grande valore per noi e dovremo proseguire su questo. Era un ragazzo gioioso, sempre allegro e pochissime volte l’ho visto arrabbiato. Lui dobbiamo ricordarlo così, oltre che un professionista era un ragazzo giovane a cui piaceva la vita».

A Stamford Bridge, fuori dallo stadio dove Vialli ha incantato prima con le sue giocate con la maglia del Chelsea e poi sulla panchina dei Blues, non si è fermata la processione dei tifosi per onorare la sua memoria tra sciarpe, cori e preghiere. In serie A in ogni campo si è tenuto un minuto di silenzio e nessun allenatore italiano in conferenza stampa ha esitato nel ricordare le qualità sportive e morali dell’ex attaccante di Cremonese e Juventus (per Stefano Pioli un «campione dello sport e della vita», per Luciano Spalletti «un precursore di idee e visioni in campo e fuori»). All’Allianz Arena prima del minuto di silenzio che ha preceduto la sfida tra i bianconeri e l’Udinese, si sono spenti i riflettori dello stadio, e l’ex compagno di squadra Gianmluca Pessotto, con cui ha vinto la Champions del ’96, lo ha ricordato con un messaggio commovente: «Ciao Luca, stasera sei con noi, non ti dimenticheremo mai». Poi l’applauso prima del silenzio e delle lacrime.

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