Adrano-Biancavilla-S. M. di Licodia, i progetti per la riqualificazione della linea ferrata dismessa: le proposte dell’ordine degli Architetti

Adrano-Biancavilla-S. M. di Licodia, i progetti per la riqualificazione della linea ferrata dismessa: le proposte dell’ordine degli Architetti

Al via interventi per la valorizzazione della linea ferrata dismessa della Fce che corre tra i comuni di Santa Maria di Licodia, Biancavilla e Adrano.

Il percorso pur di proprietà demaniale, esso è stato dato in concessione ai tre comuni, a condizione di  trasformare quel “sentiero di ferro” in un percorso verde, riservato a pedoni e ciclisti. Per dare questa nuova destinazione al tracciato – che è lungo poco meno di dieci chilometri ed è largo sei metri al massimo, ad esclusione dei piazzali con le stazioni ancora presenti -, sono stati elaborati tre progetti da altrettanti gruppi di lavoro, formati giovani architetti, ingegneri e paesaggisti guidati da professionisti di fama internazionale.

Le diverse proposte sono state presentate, alle Ciminiere, nel corso del workshop di architettura “mǝnd_IT Ricucire lembi urbani”, organizzato dall’Ordine e dalla Fondazione degli Architetti PPC di Catania (presieduti rispettivamente dagli arch. Sebastian Carlo Greco e da Eleonora Bonanno). La manifestazione ha ottenuto il patrocinio della Città metropolitana di Catania, ente che segue con interesse gli interventi di riqualificazione delle stazioni ferroviarie e delle linee ferrate dismesse; il Calatino, territorio di sua competenza, ha offerto infatti il primo esempio siciliano di riuso di tracciato ferroviario. Giuseppe Galizia della Città Metropolitana ha evidenziato che quest’ultima ha accolto con favore le “iniziative concepite per valorizzare il nostro territorio e, allo stesso tempo, migliorare la qualità di vita delle persone che vivono nelle tre cittadine etnee. I progetti presentati dai gruppi di lavoro sono tutti validissimi e, con diversi punti di vista, mettono a sistema lo studio dei tracciati ferroviari dismessi dalla Fce nei centri abitati del versante sudorientale dell’Etna. Il principio base è riqualificare ed integrare nel contesto urbano gli spazi non più sede di linea ferrata”. I tre gruppi di lavoro, suddivisi per area di intervento, sono costituiti da: Adrano (Francisco Leiva Ivorra / Grupo Aranea), Biancavilla (Piero Bruno / Bruno Fioretti Marquez Architect), e Santa Maria di Licodia (Vincenzo Riso / Università do Minho).

Processo di rinaturalizzazione e nuovo ecosistema sono al centro dell’idea pensata per il territorio di Adrano, attraverso un nuovo rapporto con la natura che favorisca la raccolta e la gestione delle acque. Un messaggio chiaro per la prevenzione dal rischio idrogeologico, prevedendo uno sviluppo territoriale su scala domestica – attraverso spazi che favoriscano l’interazione – e una scala infrastrutturale che incentivi la mobilità green. “Salamandra verde” – questo il nome del progetto – è un lavoro minuzioso realizzato dagli studenti Sabrina Anna Argirò, Antonino D’Agate, Elisa Falcone, Corinne La Rocca, Dario Mirabella, Simone Procaccianti, Fabiana Raciti, Miriam Severino e Alessia Tomaselli. A supportarli i tutor Eleonora Ingiulla e Salvatore Leanza, con il prezioso contributo del visitor Francisco Leiva e dei resident Francesca Castagnetto e Fernanda Cantone.

“Ferrovilla”, invece, il percorso lineare immaginato dal team di Biancavilla, che andrebbe a sostituire la linea ferrata interrata. Nel prospetto emerge la presenza di alcuni nodi cruciali su cui sviluppare opere e interventi che diano vita a un parco lineare su cui s’intersechino tracciati pedonali e verdi, pensati quale “valvola di sfogo” per le acque meteoriche. A impreziosire lo studio la presenza del visitor Piero Bruno e dei resident Fabrizio Foti e Carlo Palazzolo, a sostegno di un folto gruppo. Tutor: Andrea Allegra, Marialaura Calogero, Matteo Pennisi, Arianna Vittoria Scalzo. A completare la squadra: Gabriele Ascia, Roberta Cerruto, Saverio Cristaldi, Sara Jerbi, Alessia Navarria, Simone Palermo, Anna Petralia, Chiara Rinaldi, Santi Manuel Scalia, Husmand Toluian, Giuseppe Tomasello e Federica Ursino.

Otto i punti principali su cui sviluppare altrettante opere di architettura contemporanea individuati da “Messa in Sicurezza”, che ha acceso i riflettori su Santa Maria di Licodia. Un progetto che ha tenuto conto della morfologia e urbanistica del territorio, caratterizzato da dislivelli e da un’accentuata presenza di abitazioni sull’area di intervento. Per questo sono state pensate architetture in grado di collegare la città anche a livelli diversi. La riqualificazione della linea ferrata verrebbe completata da aree e piazze di sosta green. L’elaborato è frutto del lavoro di Marina Calì, Giulia Caruso, Lorena Caruso, Federica Dell’Elba, Melania Gentile, Francesca Nicotra, Roberta Pinazzo, Rachele Raciti, Costanza Scarcipino, Giada Ullari e Carola Percolla. A coadiuvarli i tutor Valeria Bruno, Cristina Elena Francesca Licciardello e Graziano Testa. Visitor e resident rispettivamente Vincenzo Riso e Luigi Pellegrino.

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