Migranti, Schifani: “Siamo alla vigilia di una dichiarazione di stato di emergenza”

«Ci siamo confrontati con il ministro degli Interni e ci siamo riservati di valutare una dichiarazione di stato di necessità e di urgenza. Siamo alla vigilia di una dichiarazione di stato di necessità ed emergenza».

«Ci siamo confrontati con il ministro degli Interni e ci siamo riservati di valutare una dichiarazione di stato di necessità e di urgenza. Siamo alla vigilia di una dichiarazione di stato di necessità ed emergenza».

Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, intervenendo a Radio Anch’io su Rai Radio 1, parlando del fenomeno dei migranti in Sicilia.

«Non appena tornerà il bel tempo – prosegue – si tornerà ad una nuova ondata di sbarchi, che era già messa in conto. Se non si intercetta il problema sul nascere saremo sommersi», conclude Schifani.

“UNA SCIAGURA L’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE”

«L’abolizione delle province è stata una sciagura. Tra i tanti svantaggi non è stata più fatta la manutenzione delle strade con cui si sarebbero potute evitare tante disgrazie e frane. In giunta abbiamo approvato un disegno di legge per il loro ripristino e so che a breve avverrà in altre parti d’Italia. C’è grande condivisione con il governo centrale e ho parlato tante volte il ministro Roberto Calderoli». Così il presidente della Regione siciliana, Renato Schifani, intervenendo a Radio anch’io su Rai Radio1.

“CHIUDERÒ BARACCONI IN LIQUIDAZIONE”

«Nel corso di quest’anno farò in modo che alcuni baracconi in liquidazione, del passato, si chiudano definitivamente perché non hanno alcuna ragion d’essere. Ovviamente, ho bisogno di tempo ma la linea è tracciata». Lo ha annunciato, intervenendo a Radio anch’io su Radio 1 il Presidente della Regione siciliana, Renato Schifani. «Dal giorno del mio insediamento, da 5 mesi, io mi sto muovendo nell’ottica del ridimensionamento della spesa – dice – Lavorerò, ad esempio, per la eliminazione di alcuni enti che stanno in liquidazione da alcuni anni o per l’accorpamento di alcuni enti». E ricorda il «confronto» che c’è stato in passato con la Corte dei conti. «Che in passato ha richiamato la Regione per chiudere alcune società in liquidazione che non hanno ragione di esistere».

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