Re Carlo III e il nipote ribelle disincagliato dalle regole: Louis con le sue smorfie è la star della famiglia reale

Re Carlo III e il nipote ribelle disincagliato dalle regole: Louis con le sue smorfie è la star della famiglia reale

Una cerimonia sontuosa quella che ha incoronato il nuovo Re del Regno Unito, Carlo III di Windsor.

Re Carlo III e il nipote ribelle disincagliato dalle regole: Louis con le sue smorfie è la star della famiglia realeUna cerimonia ricca di ritualità, di rimandi al passato, di liturgie misteriche e ridondanti. Le processioni, gli abiti, le formule e i doni che diventano segni, simboli; un rituale che solo questa monarchia – tra le più prestigiose e longeve al mondo – può esercitare con tanta eleganza, autorevolezza e continuità. Carlo e Camilla, William e Kate, George, Charlotte e Louis, ma oltre le prime file c’è anche Harry, il figlio ribelle del Re, “l’americano”, quello che imbarazza la corona con le sue dichiarazioni sulla vita privata di corte rese pubbliche con interviste e libri in vetta alle classifiche di tutto il mondo. I pettegolezzi di casa reale sono l’argomento preferito di molti sudditi di Sua Maestà, Re Carlo III e tutti i media ne sono ghiotti.

L’ombra di Elisabetta II era nell’aria, anche quella di Diana – la principessa triste – sembrava aleggiare sulle teste coronate di tutto il mondo, tutti nell’abbazia di Westminster, insieme alla Royal Family. In disparte Harry, ma presente e la mente ci porta subito all’incoronazione di Napoleone Bonaparte che impone al pittore Jacques-Louis David la presenza della madre – che in realtà era assente per protesta – nell’opere del 1805 che immortala l’evento.

Tutto è ritualità, ridondante se volete, ma ogni gesto è previsto dal protocollo reale che resiste da secoli.

La vestizione, gli abiti per successivi strati, le armi, gli scettri, il globo, la corona. Gli sguardi e quell’intimità del gesto, quella riservatezza che impone una cerimonia di vestizione lontana dagli sguardi degli invitati, con la sedia di San’Eduardo messa di spalle, quasi a voler nascondere i segreti del momento che invece andavano in diretta nelle TV di tutto il mondo: questa se vogliamo è la modernità della comunicazione.

In questo momento teatrale, pieno di sequenze studiate e provate più volte, irrompono le storie dei tre figli di William e Kate:

Re Carlo III e il nipote ribelle disincagliato dalle regole: Louis con le sue smorfie è la star della famiglia realeGeorge, Charlotte e Louis. Il primo è già dentro la storia, un predestinato. Il futuro Re, uno dei paggetti all’incoronazione del nonno Carlo III; anche lui vestirà suo padre. Con quella stessa tenerezza nello sguardo e nei gesti che abbiamo visto tra Carlo e William. La sorellina Charlotte è sempre più la copia della madre Kate, bella, formale, attenta a mitigare le improvvise esternazioni del fratello Louis.

Proprio a lui andrebbe l’oscar per il miglior attore non protagonista. Il piccolo Louis è l’eccezione che rende più simpatica la Royal Family agli occhi del mondo. Louis è l’imprevedibilità, l’umanità, il figlio che rompe gli schemi formali del protocollo. Il più simpatico, forse dissacrante e dispettoso, forse rappresenta ognuno di noi o quella parte di noi che spesso vuole scombinare gli schemi precostituiti.
Le smorfie, le boccacce, gli sbadigli, tutti stoppati dalla sorella Charlotte che lo insegue, o meglio tenta di mitigare ogni cosa ma lo sguardo attento della telecamera immortale ogni cosa che diventa iconografia. Divertente, uno di noi, quasi un giullare. Louis è la rappresentazione plastica della libertà che gioca come un elefante nella stanza dei cristalli. Ma è simpatico, forse ci ricorda Harry, lo zio “rosso malpelo”? Nato il giorno di San Giorgio, il 23 aprile, darà filo da torcere proprio a suo fratello George, destinato a diventare Re del Regno Unito più avanti nel tempo. Scherzi del destino.

Louis è la star della famiglia reale, i media sono tutti per lui.

Re Carlo III e il nipote ribelle disincagliato dalle regole: Louis con le sue smorfie è la star della famiglia realeCosa farà stavolta? Tutti si chiedono quale smorfia ci presenterà e possiamo immaginare come papà e mamma, siano terrorizzati all’idea che anche stavolta lui ci farà divertire, presentando l’umanità di un “ruolo” che spesso è nascosto agli occhi di tutti. Mamma e papà, presi da questo vulcano di bambino, preoccupati come tutti i genitori del mondo quando i loro figli rompono la porcellana in casa d’altri. Diverte l’idea che un bambino possa restituire a tutti il significato vero di essere piccoli, compresa la necessità di essere più leggeri anche se sei parte di una famiglia reale.

Giocare, sorridere, scherzare rappresenta un momento indispensabile nella vita di ognuno di noi, dissacrare il potere con la satira, con l’ironia, con lo scherzo è indispensabile anche per la nostra società. Non si tratta di essere superficiali ma di essere più leggeri, ironici con se stessi e con gli altri. Ogni comunità – politica, culturale, ecc. – dovrebbe sperare nell’arrivo di Louis, nell’irruzione di un bambino che rompe gli schemi, che illumina le cose con un’altra luce. Quella liturgia reale, fatta di segni ridondanti, seriali, cerimoniosi, ha bisogno di una smorfia, di un sorriso fuori dal protocollo.

Louis è uno di noi, un bambino che non deve essere imprigionato come i suoi predecessori ma incoraggiato a sviluppare nuovi talenti, ad esplorare nuove modalità di comunicazione, disincagliato dalle regole di corte, educato all’autodeterminazione. Se ci pensiamo un attimo Louis è quel ragazzo che nelle nostre scuole appare più difficile da inquadrare, con più complessità rispetto ai suoi compagni di classe, quel ragazzo dalle grandi potenzialità che spesso imprigioniamo negli schemi canonici della didattica “gentiliana”. Louis è quindi uno spunto di riflessione, non solo per sua madre e suo padre, non solo per la sua famiglia ma per tutti noi. Forse dentro uno schema educativo, rigido, ripetitivo e indeformabile, i nostri studenti/figli rischiano di rimanere schiacciati invece di trovare una via verso la consapevolezza e la felicità. Viva il Re. Viva la Repubblica. Viva la Democrazia, viva l’art. 21 della Costituzione Italiana.

Re Carlo III e il nipote ribelle disincagliato dalle regole: Louis con le sue smorfie è la star della famiglia reale

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Riguardo l'autore Francesco Finocchiaro

Architetto vitruviano. Credente convinto e appassionato delle religioni. Vive il suo lavoro come una grande passione . Esplora gli innumerevoli paesaggi dell’arte: dalla poesia al giornalismo, dall’architettura alla grafica, dalla comunicazione alle strategie urbane. Docente di storia dell’arte e filosofo dell’abitare. Convinto sostenitore del futurismo e che l’innovazione ha le sue radici nella memoria. Vorace lettore di Papa Francesco, di Pablo Neruda, Lucía Etxebarria e Omero. Vive l’architettura come un Pitagorico, in forma mistica e monastica come il suo architetto preferito, Peter Zumthor.

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