Bimba scomparsa a Firenze: squadre specializzate analizzano immagini videosorveglianza

Bimba scomparsa a Firenze: squadre specializzate analizzano immagini videosorveglianza

La piccola Kata, la bambina di origine peruviana di 5 anni, dopo quattro giorni di ricerche ancora non si trova nel quartiere fiorentino di Novoli, da dove è sparita sabato scorso.

Ieri la madre, Katherine, è stata ascoltata in Procura dai pubblici ministeri Giuseppe Ledda e Christine Von Borries, quest’ultima delegata dalla Direzione distrettuale antimafia. “Non denuncio, ma riportatemi a casa la bambina”, ha detto. I magistrati nel frattempo indagano per il reato di sequestro di persona a scopo di estorsione, ipotizzando che la vicenda sia collegata al racket degli affitti dei posti letto nell’immobile occupato dove vive la famiglia.

Al ritorno nell’ex hotel Astor occupato la madre ha ingerito un piccolo quantitativo di candeggina e si è sentita male: è stata portata in ospedale ma ora sta bene. Anche il marito, in carcere per furto, ha accusato un malore dopo aver bevuto detersivo domenica pomeriggio.

Per trovarla sono al lavoro squadre specializzate nell’analisi delle telecamere. Al setaccio tutti gli apparecchi di videosorveglianza del quartiere Novolo, dove la piccola abitava nell’ex hotel Astor di Via Maragliano, insieme con la mamma e il fratello.

La procura di Firenze ha aperto un fascicolo sulla scomparsa della piccola. Secondo quanto si apprende, inizialmente il fascicolo sarebbe stato aperto per l’ipotesi di reato di abbandono di minore e successivamente sarebbe stato cambiato in sequestro di persona. Anche se non è stato chiesto alcun riscatto, come ha spiegato il generale Gabriele Vitagliano, comandante provinciale dei carabinieri di Firenze. «Non vi sono state richieste estorsive», ha affermato. I magistrati fiorentini hanno sentito la mamma della piccola, Kathrina, 26 anni, come persona informata sui fatti.

In serata, la Prefettura di Firenze ha comunicato, al termine della cabina di regia, lo stop al `Piano provinciale per le persone scomparse´. Le ricerche continueranno con una indagine di polizia giudiziaria.
«Una amica della madre ha ricevuto una telefonata di una persona che diceva che la bambina era con lui – ha detto il generale Vitagliano, – Riteniamo che fosse un mitomane, non ha fornito elementi pratici e non ha detto perché avrebbe fatto il sequestro. Riteniamo che sia una telefonata fallace ma ci stiamo lavorando lo stesso per individuare l’autore».

Intanto, la foto di Kata è da oggi distribuita a tutte le ambulanze e tutti i mezzi delle Misericordie: autisti e operatori terranno l’immagine sul cruscotto per poterla eventualmente riconoscere, durante i loro servizi per la città, e segnalarla.

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