Firenze, Kata è ancora introvabile: i genitori ingaggiano come consulente l’ex comandante del Ris Garofano

Firenze, Kata è ancora introvabile: i genitori ingaggiano come consulente l’ex comandante del Ris Garofano

Otto giorni senza notizie di Mia Kataleya Chicclo Alvarez, per tutti solo Kata, la bambina peruviana di 5 anni scomparsa nel pomeriggio di sabato 10 giugno a Firenze.

L’ultima immagine della piccola resta quella ripresa da una telecamera esterna all’ex hotel Astor, in via Maragliano, dove Kata viveva con la famiglia e un altro centinaio di occupanti abusivi. In quell’immagine del pomeriggio di 9 giorni fa la bambina esce in strada e poi rientra nell’edificio. Svanita. L’indagine però non si ferma. I carabinieri, coordinati dalla Dda di Firenze, sono tornati anche ieri all’ex hotel Astor, sgomberato e posto sotto sequestro preventivo. Alle ricerche ha partecipato anche un team dei Gis, composto da quattro tecnici, e un altro del Ros, con apparecchiature ad alta tecnologia, anche adatte a individuare intercapedini o cavità nelle mura. Impegnati anche 8 carabinieri del Sis, fra il sopralluogo e le analisi di laboratorio.

Per la prima volta per gli investigatori dell’Arma è stato possibile ispezionare l’edificio, da cima a fondo senza nessuna delle 132 persone che vi vivevano fino a ieri. Controllati anche i cassonetti della spazzatura all’esterno dell’hotel. In uno di questi è stato un telefono cellulare che è stato acquisito dagli investigatori. Se carabinieri e magistrati della Dda non perdono la speranza di ritrovare la bambina, anche Katherine Alvarez Vasquez e Miguel Angel Romero Chicclo, i genitori di Kata, non si arrendono. I loro legali, gli avvocati Sharon Matteoni e Filippo Zanasi, hanno fatto sapere che hanno ingaggiato come consulente il generale dei carabinieri in congedo ed ex comandante del Ris di Parma Luciano Garofano, che già domani potrebbe effettuare un primo sopralluogo nell’immobile sgomberato.

Intanto Katherine e Miguel Angel continuano a confidare nel fatto che si rompa quel muro di silenzio intorno alla vicenda. «Le ricerche della bambina stanno proseguendo incessantemente da parte delle forze dell’ordine», hanno sottolineato gli avvocati Matteoni e Zanasi. Poi hanno aggiunto: «Il papà e la mamma della piccola Kata, che stanno attivamente collaborando, rinnovano l’appello affinché chi sa qualcosa parli. Anche il più piccolo indizio potrebbe essere utile alle indagini e nulla sarà trascurato. La priorità assoluta in questo momento è riportare a casa Kata». La giornata, come avviene ormai dalla sera del 10 giugno, è stata caratterizzata da una nuova manifestazione per chiedere che la bambina venga ritrovata. Circa trenta persone hanno sfilato in corteo per poi fermarsi in presidio davanti all’ex hotel Astor, in via Maragliano. Cori, striscioni e palloncini per chiedere il ritorno della bambina ed esprimere solidarietà ai suoi due genitori. Da segnalare, infine, la lettera scritta dal cappellano della comunità latinoamericana, Juan Manuel Nunez Rubio, nella quale, oltre a far suo l’invito dell’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, affinché tutta la cittadinanza si unisca alla preghiera per la liberazione di Kata, ha espresso preoccupazione «soprattutto quando ci riempiamo di speculazioni in questo caso che stiamo vivendo, diventando giudici, investigatori o psicologi senza avere alcun argomento a sostegno delle nostre speculazioni», esortando ad affidarsi ai professionisti e alle istituzioni «che sono attualmente mobilitati nella ricerca della nostra Kataleya» perché «non si fermeranno finché non troveranno risposte a questa scomparsa».

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