Ragalna – Paternò, il ritorno di fiamma per amore dei fondi europei

Ragalna - Paternò, il ritorno di fiamma per amore dei fondi europei

In questi giorni è stato firmato dai sindaci di Ragalna e Paternò, Salvatore Chisari e Nino Naso, un accordo di programma per coordinare e gestire i fondi PR FERS 2021-2027.

In questo modo le due comunità, separate amministrativamente dal 1985, torneranno a pianificare insieme le Strategie territoriali (ST), determinando con l’atto costitutivo dell’aggregazione il funzionigramma, l’organigramma e il piano organizzativo dell’Ufficio Comune.

Ragalna - Paternò, il ritorno di fiamma per amore dei fondi europeiLa nuova Aggregazione Urbana (AU) – che afferisce al SIRU (Sistemi intercomunali di Rango Urbano) – coerentemente al percorso di accesso alle priorità 6 del PR FERS 2021-2027, Strategie di sviluppo territoriale in Sicilia – si potrà avviare verso l’approvazione delle Strategie Territoriali, nel rispetto di quanto già previsto dall’atto costitutivo della coalizione, ai sensi del D.lgs 267/2000, restando in attesa dell’approvazione dell’Autorità di Gestione (AdG) del PR FERS 2021-2027. Si costituisce di fatto un Organismo Intermedio per le funzioni di gestione, monitoraggio e controllo delle operazioni selezionate, nel rispetto dei regolamenti. Le operazioni selezionate, (cioè gli interventi previsti da inserire nel programma di finanziamento), condivise tra l’Autorità di Gestione e l’Aggregazione Urbana, giusto “Vademecum per la selezione delle operazioni”, dovranno essere coerenti con il Piano Regionale (PR) e con gli Obiettivi Specifici (OS).

Questi i tecnicismi della ‘governance’ che si sostanzia con l’individuazione dell’area geografica interessata dalla strategia; con l’analisi delle esigenze di sviluppo e delle potenzialità dell’area, comprese le interconnessioni di tipo economico, sociale e ambientale; con la descrizione dell’approccio integrato per dare risposte alle esigenze di sviluppo individuate per la realizzare le potenzialità dell’area; e infine con la descrizione del coinvolgimento dei partner nella preparazione e nell’attuazione delle strategie in un arco temporale di circa dieci-quindici anni coerentemente agli indirizzi comunitari (ex art. 29 comma 1) e regionali (PR FERS 2021-2027).

Un lavoro complesso di analisi e di sintesi strategica. Complesso anche per la parte che riguarda il coinvolgimento dei partner, sia sul piano della costruzione delle strategie che per l’attuazione degli interventi.
Dall’Etna (vulcano) al Simeto (fiume) sono gli ambiti geografici e allegorici di questo programma; dal fuoco all’acqua, dai boschi agli agrumeti; un sistema antichissimo che ha strutturato il “paesaggio” attraverso un disegno scavato nella terra, segnato dai sentieri diventati nastri d’asfalto, puntellato da storie e legende di regine, filosofi, santi e dei. Una cosmologia dell’immaginifico che travalica la fenomenologia.
La definizione del quadro delle conoscenze – approfondite e multidisciplinari – sono il prerequisito per definire un quadro dei bisogni e delle esigenze in chiave trasversale. Per esaltare le potenzialità, valorizzare le risorse, per avviare un’economia circolare e olistica, per creare sistema e rete di opportunità, senza un ulteriore uso del suolo, evitando l’atterraggio di progetti preconfezionati, venuti dallo spazio, o peggio ancora, riciclando vecchi sogni.

La costruzione delle strategie da attuare deve esaltare il concetto di integrazione tra le comunità (Aggregazione Urbana), secondo il principio della complementarità, della sussidiarietà, della solidarietà in chiave sistemica, reticolare e frattale.
Ma il nodo rimane chi e come? Quale può essere il contributo delle imprese, delle associazioni, degli enti pubblici e privati, della scuola e dell’università, delle professioni e delle fondazioni, per definire e governare questo processo epocale? Questi gli interrogativi che rendono complicato ma non impossibile l’intera procedura. Prima di tutto la coerenza alle metodologie europee, evitando “vecchie pratiche” localistiche di gestione amicale. Visioni innovative e pratiche sostenibili per immaginare la rigenerazione di un paesaggio che è stato violentato e sottoutilizzato, seguendo spesso le pulsioni personalistiche e campanilistiche. L’aggregazione Urbana rappresenta la soluzione più congrua per rimarcare differenze e affinità nel rispetto della storia delle due comunità, senza dimenticare che il paesaggio, la sua unità percettiva e fisica non conosce la parola “confine”.

Ma quali tematismi strategici si possono esaltarsi in questa fase? Certamente quelli della gestione delle risorse idriche, sia in termini di captazione che di distribuzione. Biodiversità, produzione agricola e commercializzazione, attraverso mercati fisici e digitali. Energie rinnovabili, cablaggio digitale, smart city, mobilità e accessibilità sostenibile. Paesaggio culturale e naturale in chiave turistica, didattica, di tutela di ricerca, come rete di percorsi, di sentieri, di giacimenti, di ambiti, di costellazione.

La metropolitana, con il suo arrivo a nord di Paternò e a sud di Ragalna, stravolge le gerarchie e individua alcune possibili polarità: i boschi dell’Etna e i valloni, le terre produttive, la ricettività diffusa di Ragalna, il villaggio San Francesco, l’area cerniera di “Currone” con il suo parco lavico, la stazione della FCE di zona Ardizzone, l’armatura storica della città di Paternò con la sua acropoli, gli agrumi del Simeto, il patrimonio diffuso di artigianalità, la ferrovia da riattivare delle arance e la zona industriale-artigianale adiacente, promuovere la logica dei rifiuti zero, senza dimenticare alle connessioni tra le parti (strade) che potrebbero diventare più sicure e attrezzate. Temi da sviluppare per potenziare il territorio per ricucire gli strappi e riattivare le relazioni. Sempre tenendo presente che l’obiettivo è invertire un modello di sviluppo che ha fallito e che ha visto purtroppo come protagonisti, sempre “il Gatto e la Volpe”, Mangiafuoco, Lucignolo e la Balena. Diamo più fiducia ai Mastro Geppetto e alle fate Turchine così che Pinocchio possa tornare a sorridere.

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Riguardo l'autore Francesco Finocchiaro

Architetto vitruviano. Credente convinto e appassionato delle religioni. Vive il suo lavoro come una grande passione . Esplora gli innumerevoli paesaggi dell’arte: dalla poesia al giornalismo, dall’architettura alla grafica, dalla comunicazione alle strategie urbane. Docente di storia dell’arte e filosofo dell’abitare. Convinto sostenitore del futurismo e che l’innovazione ha le sue radici nella memoria. Vorace lettore di Papa Francesco, di Pablo Neruda, Lucía Etxebarria e Omero. Vive l’architettura come un Pitagorico, in forma mistica e monastica come il suo architetto preferito, Peter Zumthor.

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