Bronte, sit-in di protesta contro la sospensione del Punto Nascita. La Cgil: “A rischio la salute delle donne”

Bronte, sit-in di protesta contro la sospensione del Punto Nascita. La Cgil: “A rischio la salute delle donne”

Sit-in di protesta questa mattina all’ospedale di Bronte dove si sono dati appuntamento sindaci e amministratori dei comuni dell’hinteran brontes sia della provincia etnea che della provincia messinese.

Una manifestazione per esprimere il dissenso sulla decisione dell’Asp etnea di chiudere dal primo luglio il Punto Nascita brontese. Una decisione adottata per mancanza di ginecologi . Per ovviare a tale situazione l’Asp ha garantito che a Bronte rimangono le attività ambulatoriali specialistiche, mentre le partorienti sono pronte ad essere trasportate con un’ambulanza, con un’ostetrica a bordo H24, presso l’ospedale di Biancavilla.

Nei prossimi giorni il sindaco Pino Firrarello è pronto a incontrare i vertici dell’Asp catanese e quella della sanità siciliana. Sulla vicenda duro il commento dei sindacati: secondo il segretario generale della Cgil di Catania, Carmelo De Caudo, “la sospensione del Punto Nascita di Bronte per carenza di ginecologi “è il risultato di una politica regionale che non riesce a investire sulla Sanità pubblica. Un provvedimento così grave mette a rischio la salute di una grande fetta di donne dell’area etnea più interna, ma soprattutto è la prova tangibile di come la sanità pubblica sia allo sbando. Il presidente Schifani prenda atto di questa sconfitta e corra subito ai ripari anziché appoggiare il Governo nazionale in tema di autonomia differenziata”.

Il deputato regionale Giuseppe Zitelli ha evidenziato che è necessario “trovare le opportune soluzioni perché non si può lasciare un intero territorio senza un servizio importante come quello di Bronte. Comprendo il provvedimento assunto dalla direzione dell’Asp etnea con l’interesse di garantire i necessari standard operativi e di sicurezza del servizio. Ma così sono davvero troppi i disagi per l’utenza”.

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