Omaggio a Vincenzo Bellini del soprano inglese Jessica Pratt: a Palermo il 7, a Catania il 9

Omaggio a Vincenzo Bellini del soprano inglese Jessica Pratt: a Palermo il 7, a Catania il 9

La regina del Belcanto, Jessica Pratt, dedica tutto il mese di settembre al suo autore d’elezione, Vincenzo Bellini.

In Sicilia si inizia il 7 settembre al Teatro Massimo di Palermo, alle 20,30, con un recital di arie e sinfonie belliniane. In replica a Catania il 9, per il Bellini International Context.

La Pratt è nata a Bristol ma già dopo qualche anno la famiglia si trasferì in Australia. Il padre, tenore, le fece studiare la tromba, e così si spiega l’incredibile fiato del soprano che può vantare una voce superba. Ma la patria del Belcanto è l’Italia e la Pratt si trasferì a Roma per studiare con Gelmetti e Renata Scotto. Alla Scotto è dedicato il concerto di giovedì sera, tutte eroine e donne belliniane. Il programma prevede la cavatina del primo atto da «Beatrice di Tenda», la preghiera da «La Straniera», la scena della follia di Elvira da «i puritani» e, ovviamente, «Casta diva» da Norma e la scena finale da «La sonnambula», accanto ad alcune pagine sinfoniche del genio catanese.

A Palermo e a Catania il soprano australiano viene spesso e raccoglie ovazioni, ma il suo obiettivo è quello di fare innamorare del Belcanto anche gli australiani; in questi ultimi 15 giorni è già stata a Sidney e a Melbourne. «È terribilmente stancante – racconta la Pratt – ma avevo deciso che settembre apparteneva a Bellini e quindi non mi sono tirata indietro».

La Pratt è legatissima all’Italia: «Amo Napoli – racconta -, dove ha studiato Bellini e dove io ho i miei suoceri. Quando canto al San Carlo abito da loro e posso gustare tutte le pietanze di mia suocera». Jessica Pratt e suo marito Riccardo abitano a Fiesole, dove coltivano un uliveto e da quest’anno anche un grande orto. «Lavorare la terra è rilassante, poi la sera studio. Non si può mai smettere di studiare, come un’atleta, il soprano deve allenare le sue corde vocali. Cosa ha di magico Bellini? Le melodie lunghe, infinite, lente, un’emozione. Era un uomo bellissimo, ma anche molto serio, puntiglioso, profondo, che comprendeva bene le donne. Troppo presto è morto».

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