Incidente Mestre, bimbo di un anno e una giovane sposa tra le 21 vittime: malore conducente ipotesi privilegiata

Incidente Mestre, bimbo di un anno e una giovane sposa tra le 21 vittime: malore conducente ipotesi privilegiata

Nessuna traccia di frenata, nessuna collisione con altri mezzi, l’impatto sul guardrail 50 metri prima del volo dal cavalcavia Vempa a Mestre.

Da questi elementi partirà la Procura di Venezia per cercare di ricostruire i fatti della tragedia di Mestre, che martedì sera ha causato 21 vittime e 15 feriti. Tra loro, secondo quanto apprende LaPresse da fonti sanitarie, un bambino di poco più di un anno, il cui passeggino è stato estratto dalle lamiere del bus guidato da Alberto Rizzotto, 40 anni, anche lui morto nello schianto.

Tra le vittime anche una giovane sposa, in viaggio di nozze con il neo marito da Spalato, in Dalmazia: la coppia era a bordo del mezzo e aveva scelto come meta della luna di miele proprio Venezia. I due si erano sposati da 20 giorni. Ancora critiche le condizioni della bambina ucraina di 3 anni ricoverata a Padova con ustioni gravissime. Pesante il quadro clinico di altre tre persone che si mantengono al momento stabili, così come tutti i 15 feriti ricoverati negli ospedali del Veneto di cui 11 in terapia intensiva.

I magistrati hanno aperto un’inchiesta per omicidio stradale plurimo, al momento a carico di ignoti. Il Procuratore della Repubblica di Venezia, Bruno Cherchi, ha disposto l’autopsia e gli esami tossicologici sul corpo dell’autista, oltre a una perizia sul cellulare dell’uomo, descritto da tutti come un grande lavoratore, esperto nel suo mestiere che amava molto. L’ipotesi al momento più battuta è quella del malore del conducente, anche se non si esclude una distrazione. La risposta arriverà dagli esami sul corpo del 40enne e dalle scatole nere, già sequestrate e nelle mani degli inquirenti.

«Dare una identità alle vittime è difficile perché molti non avevano documenti con sé. Stiamo operando per il riconoscimento delle salme», ha spiegato il magistrato. «Ci sono loro parenti presenti, ma è difficile dare dei nomi con certezza – afferma Cherchi – per questo ho dato l’incarico al medico legale e alla polizia scientifica affinché, se è necessario, si ricorra all’esame del Dna». La Procura di Venezia ha disposto un’attività medico legale sia per l’attività ordinaria di controllo sia per identificare coloro che erano privi di documenti.

E intanto il lutto cittadino per 3 giorni a Venezia è stato indetto dal sindaco Luigi Brugnaro. «Il nostro pensiero va alle 21 vittime e ai 15 feriti che sono nei vari ospedali e di cui stiamo seguendo con trepidazione la pronta guarigione – è il messaggio del primo cittadino – Stiamo accogliendo i parenti che stanno arrivando da diversi paesi europei a cui daremo la massima accoglienza». Parole di cordoglio sono arrivate da vari angoli del mondo. «Profondamente rattristati» dal «tragico incidente», fa sapere il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller. «Tristezza, angoscia e dolore» sono invece i sentimenti espressi in un video messaggio inviato a Brugnaro dal sindaco di Odessa – città gemellata con Venezia – Gennadiy Trukhanov. «Difficile trovare le parole di fronte a un incidente così tragico avvenuto ieri a Mestre. Tragedia che ha coinvolto anche delle famiglie ucraine – ha concluso il sindaco ucraino – Desidero ringraziare l’amministrazione di Venezia e tutti i soccorritori per l’enorme lavoro svolto per salvare e assistere le vittime».

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