Adrano, dopo calci e pugni tenta di strangolare la moglie: 44enne arrestato per maltrattamenti

Adrano, dopo calci e pugni tenta di strangolare la moglie: 44enne arrestato per maltrattamenti

Graffi e lividi da calci e pugni e il terrore di essere strangolata, quando si è vista mettere le mani al collo: è stato quest’ultimo il punto in cui una donna di Adrano, nel territorio etneo, ha detto basta alle violenze che per quattro mesi le sono state inflitte dal marito, e ha chiesto aiuto attraverso la figlia minorenne ai carabinieri della stazione di Biancavilla.

I militari sono intervenuti la scorsa notte presso l’abitazione della coppia di Adrano e hanno arrestato un 44enne, già gravato da precedenti di polizia, per il reato maltrattamenti in famiglia, aggravato dal fatto di averlo commesso in presenza dei figli minorenni, ed estorsione. È stata la figlia a raccontare al telefono che si trovava a casa con la sorella più piccola e che il padre stava picchiando la madre.

Raggiunta velocemente l’abitazione, i militari hanno trovato in cucina la signora, di 52 anni, in evidente stato di agitazione con graffi e lividi al braccio sinistro, i due figli minori della coppia e anche l’uomo. La donna ha raccontato ai militari che da circa un anno la loro relazione era in crisi e che da quattro mesi il compagno la picchiava e insultava, estorcendole anche del denaro in quanto disoccupato. Lei, dopo essersi data da fare per trovare un lavoro e mantenere la famiglia, aveva trovato il coraggio per querelarlo ma, dopo un primo allontanamento di lui dalla casa familiare, lo aveva riaccolto e perdonato, credendo che l’uomo potesse cambiare atteggiamento.

Il 44enne, invece, avrebbe continuato a tenere il solito atteggiamento violento, arrivando a insultarla e percuoterla in diverse occasioni con schiaffi e pugni alla schiena, tirandole anche i capelli, soprattutto quando rientrava a casa la sera sotto l’effetto di alcol o droga. La notte scorsa è stata un incubo: l’uomo avrebbe aggredito fisicamente la compagna mettendole anche le mani al collo come per strangolarla. Poi si sarebbe dato alla fuga, temendo l’arrivo delle forze dell’ordine, per poi tornare e citofonare insistentemente al fine di rientrare in casa. La donna, esausta e temendo il peggio, ha quindi approfittato del momentaneo allontanamento per chiamare i carabinieri, i quali, giunti sul posto, hanno evitato che la situazione potesse degenerare. L’uomo ora è nel carcere di Catania Piazza Lanza.

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