“La stagione da scacciata”: Brigantony canta Battiato grazie all’intelligenza artificiale (VIDEO)

“La stagione da scacciata”: Brigantony canta Battiato grazie all’intelligenza artificiale (VIDEO)

Mondi lontanissimi quelli di Franco Battiato e Brigantony.

Musicista raffinato, con una predilezione per la ricerca spirituale, il primo, artista di musica popolare e cantore della catanesità, il secondo. Ora che i due ci hanno lasciato, ci pensa l’intelligenza artificiale a farli incontrare. È così che nasce una sorta di “Battiatony”, l’arte del venerato musicista di Jonia prestata alla “liscìa” del popolarissimo cantautore etneo. Come se, spingendo l’arte più in là, Battiato avesse affidato una delle sue ‘perle’ al Maestro Caponnetto. La canzone è la bellissima “La stagione dell’amore” rivisitata da un gruppo anonimo catanese grazie all’intelligenza artificiale e trasformata ne “La stagione da scacciata”: La stagione ra scacciata finirà / e iu mi scantu ca m’arrestunu / l’arancini, friddi intra o’ bar.

Chi ha dialettizato il testo si è anche preoccupato di inserire qui e là qualche citazione ‘brigantesca’: Ma su bboni tuttu l’annu / ca tuma alivi e i brocculi, i patati e tu. Come non pensare alla strepitosa “Mi stuppai na fanta” e il suo incipit “Alivi ci levi / I fungi ne voi / U spezi t’avvampa / Na tuma na voi.

L’operazione musicale “Battiatony”, chiamiamola così, gira sul web ed è corredata anche di una scheda narrativa che ricostruisce un ipotetico incontro tra Battiato e Brigantony in un bar di Viagrande: “Parlarono a lungo di tutto, dalla metafisica alla sasizza, dai dervisci che girano alla tarantella, risero dell’appellativo di Maestro che era stato affibbiato ad entrambi dal pubblico e furono senz’altro d’accordo sul fatto che fosse meglio un imbianchino di Le Corbusier. Spinti da questa amicizia appena nata, decisero di incidere un brano assieme”.

Forse per non attirare l’ira dei puristi, gli autori del brano contaminato tengono comunque a precisare che la canzone “non intende urtare la sensibilità di nessuno, ne ha alcuno scopo di lucro o promozionale, vuole essere solo un omaggio doveroso e un gesto d’amore nei confronti di due grandi artisti che non ci sono più, che ci mancano e che vivranno per sempre nel cuore dei siciliani e del resto del mondo”.

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Riguardo l'autore Nicola Savoca

Giornalista professionista dal 1992, ‘annus horribilis’ per l’Italia e la Sicilia soprattutto. Dirige il Corriere Etneo dal 2017 ma non ha mai usato la bacchetta. Le sue grandi passioni sono lo scrittore John Fante e il regista Giuseppe Tornatore. Radio e televisione sono il suo terreno preferito. La vecchia Telecolor gli è rimasta nel cuore. Catanese di Adrano, ha un debole per la sua città. Su un’isola deserta porterebbe tutti i dischi di Lucio Battisti (la preferita è Anche per te).

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