Musica, Tozzi annuncia il tour d’addio dopo 50 anni sulle scene: il 22 agosto a Villa Bellini di Catania

Musica, Tozzi annuncia il tour d’addio dopo 50 anni sulle scene: il 22 agosto a Villa Bellini di Catania

Umberto Tozzi annuncia a sorpresa l’addio alle scene e lo fa durante una conferenza stampa, convocata a Parigi, al Teatro Olympia, per illustrare le tappe del suo tour `L’ultima notte rosa – the final tour´.

Una carriera lunga 50 anni, partita da Borgo San Paolo, quartiere operaio di Torino e approdata sui palcoscenici mondiali con successi rimasti nella storia della discografia mondiale: `Tu´, «Gloria», «Stella Stai», «Si può dare di più», «Gente di mare», e l’indimenticabile «Ti amo», brano capace di rimanere ai vertici delle classifiche per più di sette mesi, solo per ricordare i titoli principali ma anche tanti riconoscimenti: un Golden Globe, vinto nel 1982 e poi una nomination ai Grammy Awards, il Festivalbar fino alla vittoria al Festival di Sanremo nel 1987, con «Si può dare di più» cantata con Gianni Morandi e Enrico Ruggeri. «È molto tempo che penso a questa cosa. Senza mostrare la cartella clinica, ho passato due anni molto difficili senza poter salire sul palco ma ho superato i problemi di salute e sono contento. In questo tour ho pensato di realizzare un sogno che è quello di suonare con una grande orchestra con fiati, archi e coristi. Spero che con questo la mia musica possa acquisire valore», ha spiegato l’artista visibilmente commosso, ai giornalisti internazionali presenti nella splendida sala di uno degli auditorium tra i più prestigiosi del mondo, palco che l’artista ha calcato per ben tre volte. Dopo il debutto a Malta il 17 maggio 2024, la prima tappa italiana del tour sarà a Roma, in un posto che lo stesso cantautore definisce `iconico´, le Terme di Caracalla il 20 giugno: «Quando sali sul palco è una gioia e ci penserò tanto quando arriverà l’ultimo concerto ma sono cosciente di essere un privilegiato ad aver avuto una carriera così lunga. Si viaggia molto e quando arrivi dall’altra parte del mondo, a Sidney e faticoso ma poi salire sul palco è un’adrenalina pazzesca e immaginare che questo finisca è un po’ triste, ma trovo sia giusto affrontare il momento mio», ha confidato Tozzi, aggiungendo: «Quando sarà l’ultima data penso che piangerò perché penso che questo dono che ho ricevuto di fare questo mestiere sia stato speciale e penso mi scapperà una lacrima piuttosto che il respiro `Ah, è finita”.

L’ultima occasione per vivere le emozioni del live sarà una sequenza di 30 spettacoli in location d’eccezione che toccheranno tre continenti: Europa, America e Oceania. In Italia, dopo Caracalla ci sarà piazza San Marco a Venezia il 7 luglio a cui seguiranno altre sei date nel corso del 2024: il 22 agosto a Villa Bellini a Catania, il 28 agosto al Sferisterio di Macerata, il 4 settembre in piazza dei Signori per il Vincenza in Festival, il 13 settembre alla Reggia di Caserta, il 5 ottobre al Forum di Milano e il 12 ottobre all’InAlpi Arena di Torino, città scelta come ultima tappa perché è li che Tozzi è nato. Molti gli argomenti affrontati durante il lungo incontro con i cronisti e a chi chiede se questa sarà un decisione irrevocabile, il cantautore risponde: «Sicuro c’è una cosa sola, sappiamo tutti, della quale io ho una paura fottuta, però in ogni caso questo è il mio programma, il mio progetto e penso che sono veramente grato a tutto il pubblico che mi ha seguito nel mondo e sono felice di andare a ritrovare tutti. E poi ci scriveremo delle cartoline, non so». Sorpresa nella sorpresa, in chiusura di conferenza stampa, dalle quinte sbuca Giuliano Sangiorgi, artista con cui Tozzi ha registrato una versione inedita e speciale di ´Donna amante mia’, scritta da Tozzi nel 1977 e che sarà disponibile sulle piattaforme digitali da venerdì 22 marzo, in concomitanza con la pubblicazione del videoclip su YouTube. «Sono qui per raccontare quella che è stata la mia emozione di fianco a Umberto la mattina in cui abbiamo inciso questo brano. La cosa più bella è che lui considera la canzone datata, leggera ma se una canzone si permette il lusso di andare in giro `nuda´ è merito dell’autore.

Il fatto di aver potuto giocare con una canzone è anche scoprirla una grande canzone. Quando la recuperi con l’importanza maestosa dell’orchestra, degli archi, ti rendi conto che quella canzone tanto leggera non è e questo non è solo merito della tonalità vocale di chi la canta ma anche di chi ha scritto quella canzone», ha spiegato l’artista salentino salendo sul palco per abbracciare Tozzi: «Ora io spero che Umberto non smetta, vorrei sentirlo ancora per cento anni. Piuttosto lo faccio cantare a casa mia perché appena ha aperto bocca mi ha spettinato».

Un pensiero, Tozzi lo ha voluto dedicare ai giovani artisti che in questi mesi scelto di prendere una pausa di riflessione abbandonando temporaneamente le scene: «Io ho vissuto un’epoca dove purtroppo gli ostacoli e vari tipi di depressione li abbiamo passati tutti ma abbiamo continuato lottando e cercando di creare musica migliore di quella scritta prima. Oggi sono molto più pressati da esigenze di mercato diverse da quelle della mia epoca ma i ragazzi di oggi sono molto più preparati, vanno in televisione. Noi non eravamo così sicuri di noi stessi. Loro salgono dalla strada a Sanremo con una disinvoltura che io non avevo e credo siano preparati a un insuccesso o problemi di fare un singolo ogni 4 mesi. Noi ne facevamo uno all’anno. Il consiglio da dare è sopravvivere sognando perché chi fa musica ha la fortuna di sognare e vivere un mondo più sollevato dal quello che è il pianeta terra e cercare di incontrare persone che aiutino in questo cammino». Successi, tour mondiali ma forse anche qualche rimpianto e sogni nel cassetto ancora da realizzare, ma su questo punto Tozzi glissa: «Ci sono degli elenchi di nomi che non faccio, perché comunque, insomma, sono felice che abbiano scritto già quella musica che hanno scritto e che ancora oggi io posso ascoltare di loro, quindi. Da Paul McCartney ai Coldplay, la lista sarebbe troppo lunga».

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