Paternò, il drone ‘castiga furbi’ scopre due ladri di acqua irrigua e un belpassese ‘brucia rifiuti’

Paternò, il drone ‘castiga furbi’ scopre due ladri di acqua irrigua e un belpassese ‘brucia rifiuti’

I carabinieri della compagnia di Paternò, assieme ai colleghi del nucleo investigativo polizia ambientale agroalimentare forestale del Centro Anticrimine Natura di Catania hanno effettuato servizi di controllo, sia nelle aree di campagna che nei centri cittadini.

In particolare i militari , in una prima fase hanno ispezionato l’area della centrale idroelettrica in località Barca, nel comune di Paternò poiché, nel corso di un pregresso sorvolo volto a monitorare il territorio con l’utilizzo di un drone dei carabinieri, era stata avvistata la presenza di una tubatura che, tra i terreni, andava snodarsi sino alle acque del fiume Simeto.

I carabinieri hanno accertato il fatto che due proprietari di un appezzamento di terreno nella località Barca, rispettivamente padre e figlio di 65 e 37 anni, avessero collocato un tubo per l’estrazione di acqua dalle falde del fiume sino ad un laghetto artificiale di raccolta nel loro fondo a loro necessario per l’irrigazione dei loro campi. Per tal motivo, i due sono stati segnalati alla competente autorità amministrativa del Genio Civile per la valutazione del danno economico arrecato e la successiva irrogazione della prevista sanzione.

In una seconda fase della delicata attività di controllo del territorio, i carabinieri hanno invece denunciato un 39enne ritenuto responsabile del grave reato per l’ambiente di abbandono e combustione di rifiuti con conseguente, emissione di fumi e sostanze inquinanti.

I carabinieri del comando stazione di Belpasso, transitando lungo la via Cardinale Dusmet, hanno notato in lontananza una scia di fumo nerastra provenire da un’area di terreno incolto, molto vicino alle abitazioni. I militari hanno così raggiunto l’area in pochi istanti, sorprendendo l’uomo mentre era ancora intento a distruggere con il fuoco una catasta di rifiuti, composti da residui cartacei, ferrosi e plastici, i cui fumi tossici provocano una miscela di composti chiamati diossine altamente nocivi per l’uomo. Alle contestazioni dei carabinieri il 39enne, quasi con meraviglia, ha risposto serenamente di aver appiccato il fuoco ai rifiuti del suo garage, come se fosse un comportamento assolutamente normale. L’uomo è stato denunciato a piede libero.

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