Catania, l’addio di Stancanelli a FdI: si candida alle Europee con la Lega

Catania, l’addio di Stancanelli a FdI: si candida alle Europee con la Lega

“Ho dato fiducia a chi sta dimostrando di meritarsela: è un`opportunità per il Sud. E dunque ho accettato la candidatura alle Europee, con l`impegno preciso che, se dovessi essere fra gli eletti, con la credibilità conquistata in tanti anni, sarò il garante di un patto con i siciliani: su questi temi concreti l`impegno sarà portato a compimento”.

Così l`eurodeputato di Fdi, l`ex sindaco di Catania Raffaele Stancanelli, in un`intervista a La Sicilia, annuncia la candidatura alle Europee nella lista della Lega dopo un incontro con Matteo Salvini.

“Oggi tutto è cambiato – afferma nello spiegare la scelta politica – intanto perché la Lega, grazie al suo leader, è diventata un partito nazionale. E poi, come siciliano e come catanese, non posso non essere grato a Salvini per alcune sue azioni concrete. Forse non tutti ricordano che è stato proprio l`allora ministro dell`Interno Salvini a volere, tramite il suo sottosegretario Candiani, il contributo a fondo perduto di 530 milioni che ha salvato il Comune di Catania dal crac di bilancio facendo rinascere la nostra città. E poi, da ministro delle Infrastrutture, sta dimostrando concretezza e pervicacia nel progetto del Ponte, una svolta non soltanto per la Sicilia, ma per l`intera economia italiana”.

Stancanelli ha sottoposto a Salvini tre questioni che ritiene fondamentali per la sua candidatura: “la coerenza con il mio percorso e le mie radici nella destra politica nazionale e siciliana che mi ha sempre contraddistinto”, la “forte domanda di infrastrutture che arriva dai siciliani, consapevoli di una rete di trasporti da incubo” e l`autonomia differenziata, “un tema che in Sicilia e al Sud crea molte diffidenze”. Ma su quest`ultimo punto, sottolinea Stancanelli, “con Salvini ei l ministro Calderoli, con cui ho avuto modo ampiamente di affrontare il problema, si è convenuto che non ci può essere autonomia differenziata, se prima non si risolvono i problemi legati ai Lep”.

E su FdI osserva: “Avrei avuto il piacere e l`entusiasmo di continuare il mio lavoro al Parlamento europeo, ma che, come ripetuto più volte anche in pubblico, nel mio partito non c`erano più le condizioni. Se ero diventato un peso, alla fine li ho tolti io stesso dall`imbarazzo”. Sui rapporti con il partito dal quale si è dimesso dice: “Ho sempre consumato correttamente tutti i passaggi, politici e umani, nel partito. E non ho nulla da aggiungere rispetto a quello che ho già scritto, in via ufficiale ma riservata, a chi di competenza”.

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