Turismo a Paternò. Filiera da inventare.

Turismo a Paternò. Filiera di inventare.

Viaggiare è utile per capire, per scoprire il mondo.

Ma sarebbe un’azione sterile se non ci fosse una ricaduta nella nostra quotidianità, nel modo di vivere i nostri luoghi o di gestire le nostre risorse. Osservando il settore turistico, in giro per il mondo, si possono fare alcune riflessioni utile per i nostri contesti. Considerazioni che dovrebbero curvare piani e progetti di sviluppo nel medio e nel lungo termine in realtà come quelle della città di Paternò. Oggi una delle realtà più depresse sul piano turistico – forse inesistente- ma con un potenziale enorme da valorizzare.

L’acropoli è uno dei tesori più importanti della città e con essa le risorse monumentali, paesaggistiche, artistiche, antropologiche e archeologiche che la caratterizzano.

Ma non solo, c’è una presenza di opere artistiche – di Sofonisba Anguissola e Antronello Gagini, solo per fare qualche nome – che in altre realtà produrrebbero utili importanti. Nella città, tra le ultime in Sicilia per reddito pro-capite, certe ricchezze vengono sottovalutate. E non parlo certamente delle tante conferenze organizzate negli ultimi anni, ne della consapevolezza degli addetti ai lavori. La questione è più complessa e riguarda, da una parte la necessità di svelare tutto quello che ad oggi è nascosto, sconosciuto o in giro per il mondo; dall’altro l’impellenza di creare un piano specifico che sviluppi il sistema turismo a Paternò.

Relativamente al primo tema, da qualche anno assistiamo a tentativi utili per colmare quel gap imbarazzante sulla ricerca storica, sugli studi e sulla storiografia afferente alla storia di questo territorio. Un ritardo enorme che ha quasi cancellato l’esistenza stessa della città.  Ma assistiamo anche alla strana resistenza di pochi a riprendere la via maestra, quella dello studio, iniziata da Salvo Di Matteo nel 1976. Se la città è uscita fuori dai radar di studiosi e ricercatori, dalle attenzioni del mondo accademico, lo si deve al congelamento di alcuni paradigmi storici che hanno relegato la città a ruoli marginali. Oggi sembra evidente che qualcosa sta cambiando e alcuni studiosi ricominciano a interessarsi alla storia globale della città di Hybla Major, prima e Paternò, dopo. Tutto questo è utile per creare lo storytelling che sta alla base della narrazione – anche – turistica.

La seconda questione è più complessa.

Turismo a Paternò. Filiera di inventare.Alcune criticità, ormai croniche, sono da risolvere. Mettiamone in evidenza qualcuna. Un sistema turistico non può esistere se non sono presenti alcuni prerequisiti.  Per esempio, il coordinamento dei settori commerciale, artigianale, ricettivo e della mobilità a servizio dei beni culturali e ambientali. Ma aggiungiamo, se non c’è nemmeno un coordinamento con il sistema della comunicazione (media) e della gestione dei flussi turistici (guide) il problema diventa enormemente complicato.

Facciamo una simulazione.

Un turista non può raggiungere facilmente (con mezzi pubblici) i beni di cui fruire. Se ci riesce, con difficoltà, li trova privi di servizio accessori e quindi di quelle condizioni che rendono il bene attrattivo, tale da creare un passa parola. Non trova ristoranti e alberghi pronti a offrire un servizio adeguato e continuato, al massimo occasionale. Non trova oggetti da comprare per ricordare la sua visita. Non trova negozi aperti per acquistare altro. Non trova un sito per orientarsi. E peggio ancor non trova nessuno che lo incoraggi a visitare altro. Trova persino i luoghi da visitare chiusi (spesso aperti per intercessione) e privi di ogni servizio che si possa chiamare tale. Se Nino bastasse, trova il paesaggio urbano e naturale privo di qualità formale e figurale. Insomma, una catastrofe. E non c’è nemmeno un organismo di gestione e pianificazione che tenti offrire soluzioni, al massimo c’è chi si occupa di “formazione” ma sembra un’oasi nel deserto.

Quando si torna da un viaggio c’è persino quel senso di frustrazione che intristisce ogni possibile voglia di importare bellezza e innovazione.

C’è quell’atavica reazione collettiva – forse comodamente collettiva -che si manifesta con la frase classica: non si può fare qui, a Paternò. Come se fosse una maledizione. Allora serve ricordare a tutti che sarebbe possibile un cambiamento di rotta ma non senza la consapevolezza che è necessario un vero cambio di prospettiva. Cambio che si esprime in poche mosse: professionalità, visione, coordinamento, pianificazione, ricerca e risorse. Potrebbe essere il vero e nuovo settore su cui reimpostare il futuro di questa città. Potrebbe, ma dipende – prima di tutto – dalla capacità di prendere atto, che ad oggi, siamo all’anno zero. Il turismo è un’opportunità e il viaggio insegna come altri hanno ottenuto risultati straordinari, non per caso o per eredità ma per aver progettato e pianificato ogni cosa.

Avatar

Riguardo l'autore Francesco Finocchiaro

Architetto vitruviano. Credente convinto e appassionato delle religioni. Vive il suo lavoro come una grande passione . Esplora gli innumerevoli paesaggi dell’arte: dalla poesia al giornalismo, dall’architettura alla grafica, dalla comunicazione alle strategie urbane. Docente di storia dell’arte e filosofo dell’abitare. Convinto sostenitore del futurismo e che l’innovazione ha le sue radici nella memoria. Vorace lettore di Papa Francesco, di Pablo Neruda, Lucía Etxebarria e Omero. Vive l’architettura come un Pitagorico, in forma mistica e monastica come il suo architetto preferito, Peter Zumthor.

2 Comments

  1. Lo dica pure questa amministrazione comunale, visto che in otto anni, ha portato alla sbando totale la città di Paternò

  2. Vorrei sapere quale amministrazione ha portato mai Paternò agli apici o perlomeno non farlo sprofondare sempre più in basso .
    Io non parlo da politico ma parlo dai cittadino negli ultimi 40 anni non ricordo niente del genere solo in discesa a livello politico amministrativo e finanziario.
    Penso che in tanti siano d’accordo con me!
    Sicuramente il problema è che c’è del marcio dentro la città, nell’ amministrazione è chi offre i servizi di pubblica amministrazione!

Rispondi

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.