Catania, medita il suicidio dopo la fine del matrimonio e lascia un biglietto d’addio per i figli: poliziotti lo salvano

Catania, medita il suicidio dopo la fine del matrimonio e lascia un biglietto d’addio per i figli: poliziotti lo salvano

Grazie all’abilità di trattativa e di persuasione di un Ispettore del Commissariato di Pubblica Sicurezza “Nesima”, un giovane catanese ha desistito dal porre in essere i propri intenti suicidari.

Tutto è iniziato quando, nei giorni scorsi, il padre e la cognata dell’uomo si sono presentati presso il Commissariato, in lacrime e visibilmente agitati, riferendo che l’uomo si era da poco allontanato da casa, lasciando un biglietto, d’addio per i propri figli, dal quale si comprendevano chiaramente le sue intenzioni.

L’uomo prima di allontanarsi, inoltre, ha inviato un messaggio, dello stesso tenore, al cellulare della moglie, con il quale era in fase di separazione.

Intuendo la pericolosità della situazione, i poliziotti hanno chiesto ai familiari quante più informazioni possibili per poter rintracciare l’uomo, apprendendo che lo stesso si era allontanato da casa, con la propria autovettura, portando con sé solo lo smartphone. Poco dopo, nel corso dell’ennesimo tentativo da parte del padre di contattare il giovane telefonicamente, lo stesso rispondeva singhiozzando e confermando l’intenzione di farla finita, salutando di fatto i propri congiunti.

In questo frangente, un Ispettore del Commissariato di Pubblica Sicurezza “Nesima”, inseritosi nella conversazione, è riuscito a tenere l’uomo al telefono, instaurando con lui un rapporto sempre più confidenziale. Dopo aver acquisito la piena fiducia del proprio interlocutore, in una telefonata durata circa 40 minuti, nel corso della quale il giovane ha raccontato i motivi che l’avevano portato a pensare ad un gesto estremo, legati prevalentemente alla fine del proprio matrimonio, il poliziotto è riuscito a farsi dire dove si trovasse in quel momento, chiedendogli di incontrarlo.

L’uomo, titubante, ha accettato di incontrare solo l’ispettore, minacciando che, qualora avesse visto altre pattuglie della polizia, non avrebbe esitato a far perdere nuovamente le proprie tracce.

Pertanto il poliziotto, da solo e in borghese, si recava all’appuntamento concordato e, dopo aver ascoltato per oltre un’ora lo sfogo dell’uomo e avergli fatto comprendere come si fosse trattato solo di un momento di fragilità, è riuscito a convincerlo a seguirlo in Commissariato dove, in lacrime, riabbracciava i propri cari, ancora scossi per l’accaduto.

Nei giorni successivi la famiglia dell’uomo, con una lettera indirizzata alla Questura, ha voluto esprimere il proprio sentito ringraziamento per l’operato della Polizia di Stato e dei poliziotti del Commissariato “Nesima”, il cui pronto intervento e le capacità di mediazione e persuasione hanno permesso che non si consumasse una tragedia.

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