
SIRACUSA – La moda incontra la legalità e diventa motore di inclusione e riscatto sociale. È accaduto nel cuore di Ortigia, in Piazza Archimede, dove si è tenuta la sfilata dell’Accademia sartoriale “Le Tele di Aracne”, un progetto nato un anno fa da un’idea di Concetta Carbone e sostenuto dal Comune di Siracusa.
La passerella è stata l’occasione per raccontare, attraverso le creazioni sartoriali, storie di rinascita. Donne vittime di violenza, giovani usciti da percorsi penali, persone a rischio marginalità: sono loro i protagonisti dell’Accademia, fondata in un immobile confiscato alla mafia e trasformato in uno showroom-laboratorio nel quartiere della Borgata, in via Bainsizza.
Finanziato con i fondi del PON Legalità 2014/2020 del Ministero dell’Interno, il progetto è gestito da Passwork, CNA Siracusa ed Ermes Comunicazione, con il supporto tecnico della Fondazione INDA. L’obiettivo è chiaro: ricucire vite, non solo tessuti. E lo fa valorizzando l’economia circolare, il riuso creativo e l’artigianato di qualità.
Sul palco naturale di Piazza Archimede, le modelle hanno indossato abiti da giorno e da sera, costumi da bagno all’uncinetto, accessori tipici siciliani come le “coffe” e persino un abito da sposa interamente realizzato con tovaglie di corredo. Ogni capo nasce da tessuti donati, riciclati, reinventati: una celebrazione della memoria e della sostenibilità.
«Questo progetto parla di legalità, rigenerazione e speranza – ha dichiarato il sindaco Francesco Italia –. Abbiamo scelto il 23 maggio, anniversario della Strage di Capaci, per lanciare un messaggio forte: la bellezza può nascere anche da ferite profonde».
L’ex prefetto di Siracusa Giusi Scaduto, madrina della serata, ha ricevuto poche ore prima la cittadinanza onoraria per il suo impegno verso la comunità. Accanto a lei, i giovani dell’Accademia – Luca, Luigi, Giuseppe, Sara e Azziza – che da mesi lavorano dietro le quinte per realizzare ogni capo.
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La struttura dell’Accademia comprende tre spazi: l’Ufficio Stile, la Sartoria con 10 postazioni, e lo Showroom per la vendita. Il percorso formativo quinquennale prevede tre anni di formazione e laboratori, seguiti dall’avvio di una cooperativa sartoriale che offrirà occupazione stabile a dieci giovani, simbolo concreto di riscatto e rigenerazione sociale.
«Con le Tele di Aracne – ha concluso Concetta Carbone – costruiamo una comunità che si cuce addosso un futuro migliore, punto dopo punto, filo dopo filo».