Catania ricorda Giovanni Lizzio: 33 anni fa l’agguato mafioso che uccise l’Ispettore Capo
Questa mattina, al cimitero monumentale di Catania, alla presenza del Vicario del Questore di Catania, è stata deposta una corona di alloro del Capo della Polizia sulla tomba dell’Ispettore Capo Giovanni Lizzio, in ricordo del sacrificio del poliziotto ferocemente ucciso dalla mafia.
In sua memoria è stata poi celebrata una messa, presieduta dal cappellano della Polizia di Stato, padre Salvatore Interlando, nella parrocchia dei Santi Cosma e Damiano, alla presenza dei familiari del caduto, del Capo di Gabinetto della Prefettura, dei dirigenti, funzionari e agenti della Questura e delle Specialità della Polizia di Stato etnea.
Tutti stretti intorno ai familiari, per ricordare insieme il sacrificio di Giovanni Lizzio e onorarne la memoria.
Sono passati 33 anni da quell’agguato mafioso che spezzò la vita di Lizzio, Ispettore Capo responsabile della sezione antiestorsioni della Squadra Mobile di Catania. Sposato e padre di due figlie, è stato ucciso la sera del 27 luglio 1992.
Lizzio rappresenta uno dei simboli della lotta alla mafia, dell’impegno che le donne e gli uomini della Polizia di Stato, quotidianamente, profondono nella lotta contro la criminalità organizzata.
In tanti anni di servizio indagò, in maniera capillare, sulle cosche mafiose tradizionali e emergenti.
Il giorno dell’attentato si trovava a bordo della sua auto, incolonnato al semaforo di via Leucatia, quando venne attinto da alcuni colpi di pistola esplosi da due giovani che, a bordo di una moto, lo avevano affiancato. Immediatamente soccorso, fu ricoverato in fin di vita presso il vicino ospedale Cannizzaro, dove morì poco dopo.
Un anno prima della sua uccisione Lizzio era passato alla sezione anti-racket della Squadra Mobile di Catania e grazie alle sue indagini vennero arrestati molti estorsori legati ai clan mafiosi.
Alla fine della funzione religiosa, il Vicario del Questore, Dott. Giuseppe Anzalone, ha ricordato con gratitudine come Giovanni Lizzio abbia sacrificato la sua vita perché fermamente convinto dei valori della giustizia e della legalità, sottolineando l’importanza delle giornate commemorative che rappresentano l’occasione per tramandarne gli insegnamenti alle nuove generazioni.
